Motorbike Piemonte 2022, Mazzilli ha conquistato il titolo Rookies 600

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mazzilli stefano

NOVARA – Stefano Mazzilli (nella foto con il cappello Michelin) è uno dei piloti che hanno preso parte al Motorbike Italia-CRV Piemonte 2022, il campionato regionale di velocità organizzato dal Moto club TTN Racing Club di Novara, del presidente Alessandro De Gregori. Il campionato è giunto quest’anno alla sua settima edizione e si è concluso domenica 25 settembre con le premiazioni ufficiali. Mazzilli, va detto subito, ha vinto la categoria Rookies 600: 120 i punti finali (comprensivi dello scarto), quattro i primi posti (Cervesina I e II, Varano I, Cremona I), un secondo posto (Cremona II) e una gara cui non ha potuto prendere parte per problemi fisici. Era il primo anno che Mazzilli disputava il CRV Piemonte. Cinquantaquattro anni, originario di Milano – dove vive e lavora –, Mazzilli è di professione meccanico auto e moto. Una passione forte, quella per le due ruote, nata sin da quando era ragazzino (“anche se la prima moto vera, prima avevo solo un Garelli, l’ho acquistata a 29 anni”). Noi, dopo l’ultima gara, gli abbiamo rivolto qualche domanda per fare il punto della situazione e “scoprire” le sue ambizioni future.

Mazzilli: un bilancio della stagione appena terminata?

“Prima di tutto ci tengo a sottolineare che ho corso tutto l’anno pensando, soprattutto, a non farmi male: ho un’attività da mandare avanti e non posso permettermi di “abbassare la serranda”. Un grosso handicap che, però, ho superato grazie all’entusiasmo. Ti confesso, poi, che non mi preparo mai alle gare: mi presento all’autodromo, faccio le prove e quindi giro in pista, divertendomi come un matto. Questo è il mio unico segreto! L’anno prossimo nella categoria Expert? Vedremo, ho problemi di sciatalgia che a volte limitano le mie prestazioni…”.

Che giudizio dai all’organizzazione del campionato? Hai qualche suggerimento per il prossimo?

“Il campionato è stato bello e ben organizzato. Potendo esprimere un parere, però, spingere in prova già alle 9 del mattino non è il massimo della vita, ma lo fanno tutti i piloti, quindi non ho nulla da obiettare. Non condivido molto il fatto di unire cilindrate 600 e 1000 e le due categorie Expert e Rookies: forse si potrebbe dare più smalto al trofeo creando un’unica categoria. Sono consapevole, però, che con questo assetto si accontentano tanti appassionati e che ci sono in ballo questioni economiche non indifferenti. Per cui, ripeto, l’organizzazione va benone anche così”.

Vuoi provare a spiegare a un neofita quali sensazioni si provano in pista?

“Che sensazioni? (sorride al telefono…). L’emozione e la tensione che provo sono sempre le stesse, come fosse la prima volta: adrenalina a mille! Spingere fa parte della natura di chi sale in moto per disputare le gare, e non potrebbe essere altrimenti. E’ vero che con la testa tengo un margine di sicurezza ma… alla fine dei conti ti ritrovi ad andare al massimo. Io però, sia chiaro, stimo anche chi arriva ultimo con dieci secondi di svantaggio: perché ci mette impegno, fatica, soldi e molto altro. Stare dietro un pc e scrivere è facile (si riferisce alla stampa di settore: ndr), scendere in pista è altra cosa… Il circuito che preferisco è quello di Cremona per la velocità con cui si possono prendere le curve, anche se Varano è fisicamente massacrante e più tecnico”.

Hai mai paura?

“Ho mai paura? Ogni volta che salgo in moto… “Essere coraggiosi non significa non avere paura, ma avere paura di qualcosa e farla lo stesso”, diceva Jaques Villeneuve. Io le gare le vivo così e ho fatto mia questa citazione del canadese. Ogni volta che salgo in sella mi dico: ma a me chi me lo fa fare? Poi una volta sceso sono l’uomo più felice del mondo e sai perché? Perché faccio lo sport più bello del mondo”.

Che ambizioni hai per il futuro?

“Divertirmi”.

A intervista conclusa Mazzilli ha voluto poi rivolgere il suo apprezzamento e la sua gratitudine nei confronti del team K5 di Andrea Cherubini, “che nel corso di tutto l’anno ha gestito la mia moto. E un ringraziamento particolare va al capo meccanico, Riccardo Romagnoli e al nipote Luca Marro che mi ha supportato e seguito durante tutto il campionato”.