Le parole dell’attuale tecnico del Tottenham nel corso di un’intervista concessa al quotidiano spagnolo Marca.
LONDRA – Josè Mourinho ha rilasciato un’intervista al quotidiano spagnolo Marca. Queste le sue parole a partite dall’eventuale ripresa della stagione: “Sarebbe un buon segnale per il calcio e per la Premier League chiudere la stagione e giocare le nove gare di campionato che ci restano. Mi piace pensare che il calcio non sia mai a porte chiuse perché le telecamere saranno presenti e quindi milioni di persone guarderanno le partite. Se un giorno entriamo in una partita in uno stadio vuoto, quello non sarà mai completamente vuoto”.
Poi, spazio ai ricordi con la Liga conquistata otto anni fa alla guida del Real Madrid: “Andammo al Camp Nou sapendo di essere i migliori. Ponemmo fine al dominio del Barcellona vincendo il campionato col record di punti e col record di gol realizzati. Ma io non dico niente, è la storia che parla per me e io non potrei dire nulla di meglio. Alla fine tutto si riduce a questo”.
Retroscena sulla sconfitta in Champions, ai calci di rigore, contro il Bayern Monaco: “Il calcio purtroppo è anche questo. Cristiano, Kakà e Sergio Ramos sono tre autentici mostri, su questo non c’è dubbio, ma sono anche degli esseri umani. Quella è stata l’unica volta in tutta la mia carriera che ho pianto dopo una sconfitta. Mi ricordo bene che eravamo io e Karanka davanti a casa mia in macchina a piangere. E’ stata molto dura, perché in quella stagione 2011/12 fummo realmente i migliori”.