Si concluderà oggi, con la partita di Bologna, l’avventura, molto brutta e triste, del Bari in Serie A. Sarà il tempo degli occhi pieni di lacrime, dei saluti ad un treno che lascerà a terra il club di Via Torrebella e che raccoglierà altre tre nuove piazze che avranno conquistato la massima serie (per ora Atalanta e Siena). Ma sarà anche il tempo della riflessione sui tanti e troppi errori commessi, sarà il tempo degli addii forzati e non, di coloro che, chi più e chi meno, non hanno dato il loro contributo per evitare la caduta del club dei galletti nel mare burrascoso della Serie B. Quella di domani, però, sarà anche l’ultima partita di Bortolo Mutti sulla panchina dei biancorossi. Il tecnico bergamasco, che a Bologna vedrà il traguardo della sua mission da traghettatore, si è presentato, come di consueto, in sala stampa, per parlare di quanto accaduto in settimana, ma anche di quello che sarà il futuro dell’ As Bari Calcio.
L’ultimo atto del campionato dei galletti ha visto i biancorossi protagonisti di un ritiro punitivo post derby: “Sicuramente non è stata la solita settimana – ha detto Mutti – E’ stata una scelta che è stata presa dopo una partita incolore come quella del derby. La decisione del ritiro ha trovato d’accordo sia me che la società, perché sapevamo che il derby sarebbe stata una partita difficile. Ci aspettavamo tutti noi qualcosa di più, io in primo luogo e, questo, mi ha fatto arrabbiare e mi è dispiaciuto molto anche perché so cosa significa il derby per la città Bari. Qualcuno ha detto che il ritiro era un pò fuori luogo e che questo doveva essere fatto molto prima se volevamo dare dei segnali. Questo ritiro è stato un segnale che è stato accettato, condiviso e portato a buon fine dai ragazzi lavorando e cercando di riflettere un pò tutti sulle proprie situazioni, colpe e di futuro perché sicuramente qualcuno sta già pensando al proprio futuro”.
L’allenatore del Bari ha affrontato anche il tema riguardante il suo futuro: “Penso che il mio futuro sarà lontano da Bari – riporta goal.com – Quello che si prospetta è questo. Nel calcio son cose normali, ci sono dei percorsi sempre da condividere nelle difficoltà e poi nelle ricostruzioni. Il calcio va avanti, non si ferma a domenica. Bisogna già pensare a quello che sarà il futuro del Bari e quelli che saranno gli intendimenti della società. Questo sarà l’aspetto più importante che già credo ci sia nella dinamica operativa qualche soluzione. La società non è ferma. Il mio augurio è che si trovi subito una certa fase operativa che dia all’ambiente sportivo Bari delle certezze. Una mia possibile riconferma? Nel pour parler capita sempre di parlarne. Sono però successe tante di quelle cose e ultimamente si è creata una situazione che penso era prioritaria per la continuità della società e non tecnica. Si è quindi percorsa e scelta una strada con la consapevolezza di risolvere prima certi problemi e poi pensare ad altro”.
Bortolo Mutti, poi, ha espresso un suo giudizio sulla sua esperienza nel capoluogo pugliese: “Non sono affatto pentito della scelta che ho fatto perché la serie A è sempre la serie A. Nello stesso tempo la realtà Bari è una realtà che a me piaceva. Mi è sempre piaciuta come allenatore e come obiettivo. Ho sempre avuto nel cuore la voglia di poterlo allenare perché è un ambiente che considero importante e a livello professionale è gratificante. L’unica cosa che in cuor mio sentivo era quello che nell’accettare questo incarico poteva essere fatto un discorso di prospettiva di recupero degli infortunati che a fine febbraio, inizio di marzo, dovevano entrare in gioco. Questo è il mio grande rammarico. Ero convinto che nella gestione delle prime due – tre partite di sistemare la squadra tatticamente e anche fisicamente. Poi, avendo avuto a disposizione certi giocatori, sicuramente sarebbe iniziato il mio campionato. Le garanzie che erano state date non erano garanzie illusorie ma certezze. Purtroppo poi alla fine le cose sono andate diversamente”.
Infine, il tecnico biancorosso ha rivolto un pensiero ai tifosi del Bari: “Devo ringraziare i tifosi del Bari perché non è facile accompagnare una squadra in serie B per così lungo tempo vivendo una realtà così sofferta. La Sampdoria è retrocessa in due domeniche. Il nostro percorso è stato molto più particolare. Devo dire che in casa o fuori casa, al di la di certi momenti di arrabbiatura, i tifosi sono sempre stati vicini alla squadra a parte quello che è successo nel derby che devi mettere un pò in conto. hanno accompagnato il Bari in serie B soffrendo, mantenendo alta la testa. L’augurio è quello di rivederli presto a livelli alti. Non devono mai mollare perché è facile cavalcare le cose quando sono belle o sono positive. Capitano anni come quello che è capitato quest’anno al Bari. Devono appoggiare la società e devono rimanere tifosi come hanno sempre dimostrato fino ad ora”.
[Gaetano Nacci – Fonte: www.tuttobari.com]