“C’è chi ha il problema del mutuo per la prima casa, c’è chi ha il problema di Mutu prima punta”. L’amara battuta non è nostra, bensì del comico Eraldo Turra (uno dei “gemelli” Ruggeri di crodiana memoria). Per rimanere in tema di abitazioni, noi aggiungiamo che proprio alla vigilia della gara contro la Fiorentina, Adrian Mutu aveva dichiarato di volersi accasare a Cesena per iniziare una nuova carriera una volta appesi gli scarpini al chiodo. Una dichiarazione inattesa, ma che non può che far piacere, quale segno della volontà del giocatore di investire nel progetto Cesena.
Prima però bisogna costruire la salvezza punto dopo punto, mattone dopo mattone. Oggi l’impressione è invece che nel cantiere diretto da mister Giampaolo vadano rifatte le fondamenta poste questa estate. I calcoli devono essere rifatti se si vuole evitare il crollo. Si potrebbe dire che, considerato il turbolento passato del campione rumeno, la vocazione all’autodistruzione sia innata. L’espulsione di domenica per il colpo rifilato a Cassani sarebbe l’ultima conferma.
Non è proprio così, i guai Mutu se li è creati spesso e volentieri fuori e mai in campo. Resta però vero che se il progetto ambizioso era quello di costruire un Cesena da piani alti, avendo Mutu come pilastro portante, il rischio di crollo rimane forte. Se invece il progetto è quello di dare al Cesena un impianto di gioco solido con Mutu incaricato di apportare rifiniture di valore, allora la squadra può ambire ad uscire dai quartieri bassi in cui si trova ora. L’assenza per qualche settimana del cesellatore rumeno non può però fermare i lavori del cantiere. La costruzione della salvezza deve procedere con o senza Mutu, perché alla fine il mutuo bisogna comunque pagarlo se si vuole evitare lo sfratto dalla serie A.
[Giovanni Guiducci – Fonte: www.tuttocesena.it]