RAFA GIÁ MEGLIO DI MAZZARRI – Nonostante il malumore per la distanza dalla Juventus, la società è soddisfatta del lavoro del tecnico che si avvia anche a stabilire il miglior punteggio di sempre nel girone d’andata. Inevitabile sottolineare che sono tanti i punti lasciati per strada, a partire dalle sfide interne a Sassuolo, Parma e Udinese ma bisogna tenere conto anche del progetto tecnico partito in estate e che ha già portato un bilancio di tre punti in più rispetto a Mazzarri (addirittura +9 sulla stagione di due anni fa che c’era la Champions) che l’anno scorso raccolse i frutti di un lavoro durato quattro anni in cui plasmò la squadra a sua immagine e somiglianza.
PROGETTO A LUNGO TERMINE – La rivoluzione è partita in estate con un cambio modulo metabolizzato sin dalla prima settimana di ritiro. Tanti i giocatori cambiati e, solo nell’undici titolare, possiamo considerarne addirittura cinque. Anche per questo probabilmente si mise in standby l’arrivo di un ulteriore difensore (Benitez bocciò Astori proprio a fine mercato) e di un centrocampista, avendo la necessità di capirne di più da parte dello spagnolo della rosa a disposizione. In un progetto a lungo termine lo spagnolo ha detto recentemente quale sarà la linea in vista di gennaio: “Preferisco uno o due giocatori di livello, piuttosto che quattro medi”.
ROSA INCOMPLETA ED INFORTUNI – Con una rosa chiaramente incompleta in alcuni ruoli, in molti si aspettavano qualche difficoltà iniziale e invece, come detto, è arrivata la miglior partenza di sempre, con un gioco spesso spumeggiante e incentrato sul possesso palla. Il momento di calo successivo ha invece una serie di cause: nel settore più debole della rosa, ovvero la difesa, perdere Zuniga e poi Mesto – fino a quel momento i due terzini titolari e che per caratteristiche assicuravano maggiore solidità – ha messo alla luce tutte le difficoltà di Maggio ed Armero, costringendo il club a tesserare Reveillere che, seppur non in grande condizione, non ha avuto problemi a sfilare la maglia da titolare all’ex Udinese che ha altre caratteristiche. Il calendario in questo senso non ha aiutato, con tutti gli scontri diretti giocati lontano dal San Paolo ed i tanti impegni ravvicinati che hanno fatto perdere smalto ed equilibrio alla squadra priva anche di un pilastro come Hamsik per tante gare. Ed a tutto ciò si deve aggiungere il cammino record della Juve, ma anche della Roma, che offuscano il rendimento del Napoli che ha più punti dell’anno scorso quando in molti gridavano al miracolo mazzarriano.
OBIETTIVI – Il ritardo notevole dalla Juventus mette la squadra in condizione di puntare al massimo al secondo posto che eviterebbe il preliminare di Champions. Questa seconda parte però servirà sostanzialmente, come evidenziato da De Laurentiis, a completare la rivoluzione adottata da Benitez in vista dell’anno prossimo. Dal mercato arriverà un aiuto concreto e, con il recupero degli infortunati, la squadra potrà tornare quella di inizio d’anno. Con la consapevolezza di una maggiore sicurezza nel gestire il doppio impegno: l’ultima Champions giocata con Mazzarri costò al Napoli il quinto posto mentre la scorsa stagione, per evitare di perdere punti in campionato, in Europa League fu mandato un Napoli B che rimediò brutte figure un pò ovunque. Nella seconda competizione internazionale la squadra stavolta si presenta con un’altra mentalità. Anche questa frutto della rivoluzione targata Benitez.
[Antonio Gaito – Fonte: www.tuttonapoli.net]
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