Napoli, Britos a tutto campo: “La mia vita sull’erba e sul mare”

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Walter Mazzarri ha provato senza successo a portarlo a Napoli per ben due sessioni di calciomercato. La terza è stata quella giusto, con Miguel Angel Britos che finalmente è approdato in azzurro. Detta bene i tempi del fuorigioco, insidioso in attacco sulle palle inattive, ma non solo. Il Napoli ha acquistato anche un ottimo pescatore, come racconta lo stesso calciatore ex Bologna ai microfoni della Gazzetta dello Sport: “Una volta era pesca di sostentamento, ora è sportiva ma non meno importante per il mio relax, guardando il mare mi ritrovo.

A 18 anni, dopo aver fatto la trafila nel Deportivo Maldonado, decisi di aiutare la mia famiglia. Giocavo prima, ma non portavo un soldo a casa. Così ho cominciato a studiare al liceo indirizzo Medicina e a seguire mio nonno Angel, che è sempre stato pescatore e mi ha portato con sé da quando avevo 3 anni. Poi, dopo un po’di tempo, l’agente Gonzalo Madrid ha rilevato il mio cartellino e accettato la proposta del Fenix, squadra di Montevideo, in cui ho debuttato in Serie A, prima di trasferirmi nel 2005 nella Juventud De Las Piedras in B: è lì che avviene il miracolo”.

Il miracolo avviene nel febbraio 2006, quando il giovane Britos al Torneo di Viareggio è il punto di forza di una squadra di seconda fascia uruguaiana: “Quella fu come una Champions, tanti ragazzini di zone povere lanciati nella Coppa Carnevale, battemmo i migliori talenti d’Italia e qualche osservatore prese nota anche di me. Il tecnico era Julio Rivas, padre di Sebastian, l’attaccante del Genoa”.

Ora, dopo l’avventura al Bologna, l’approdo al Napoli, dove corona il suo sogno calcistico e non solo: “Sposerò a Napoli Virginia, con cui vivo da 6 anni e 4 mesi, e prenderò anch’io la cittadinanza italiana: sarà una grande gioia da condividere col nonno, i miei genitori Sergio e Nelida e i miei fratelli Esteban e Lucia. Coi primi soldi guadagnati in Italia ho comprato un appartamento a Punta del Este, con vista sull’oceano Atlantico, andremo a vivere lì in futuro e pescherò tutti i giorni. Ma intanto a Pozzuoli, dove ora prenderò casa, porterò anche 7-8 canne e mulinelli: in Uruguay la corvina record è di 40 kg, sogno di prendere un pesce grosso. A Napoli il mio trofeo sarà ripagare la fiducia di Mazzarri. Sull’erba e nel mare, questa è la mia vita”.

[Redazione Tutto NapoliFonte: www.tuttonapoli.net]