È arrivato il momento di fare uno sforzo. Chiudere gli occhi, riaprirli e provare a vedere il bicchiere azzurro mezzo pieno. E’ uno sforzo necessario in un momento complesso, delicato per certi versi isterico. Guardando la classifica senza vivere in questo universo, osservando il tutto da una campana di vetro si potrebbe muovere più di una critica alla squadra. Tutto però va contestualizzato. Sulla questione del doppio impegno è stato detto e ridetto anche più del dovuto. Sulla possibilità di apportare quantità e qualità maggiore in estate anche. Ma spesso a fare la differenza sono i piccoli dettagli. In serie gli arbitraggi di Catania e con la Lazio hanno tolto punti che adesso lascerebbero spazio a ben altre prospettive. Non che il tutto dipenda dagli arbitraggi ma per un gioco crudele del destino se le cose girano male anche la sorte si accanisce.
È un mix di piccole sbavature che nel frullatore di un avvio così intenso ha portato a risultati altalenanti. Il tutto genera perdita di fiducia ed in quel caso anche le cose semplice diventano difficile. Si pensi a Dzemaili che oramai al San Paolo sa che al primo appoggio sbagliato sarà già emessa la sentenza definitiva sulla sua gara. Eccessi che fanno male in una fase così delicata. In una fase in cui il Napoli si gioca uno storico passaggio di turno in Champions League in un girone che fa paura solo a nominarlo. Questo non va dimenticato. Anzi ribadito con forza. Energie nervose che hanno si tolto punti in campionato ma che entrano in un processo di crescita fisiologico. Il secondo tempo contro la Lazio è un punto di partenza, un segnale che la squadra c’è. E’ un segnale che questo bicchiere è ancora mezzo pieno anche a dispetto di una classifica ingarbugliata. Il gioco alla lunga porta i suoi frutti. Bisogna solo correggere alcuni dettagli. Ed alcuni arbitraggi…
[Arturo Minervini – Fonte: www.tuttonapoli.net]