Zero alle ultime parole famose di Walter Mazzarri: “Questo è il miglior ritiro della mia carriera, non c’è stato nemmeno un problema fisico” aveva detto il mister a poche ore dalla fine del ritiro. Mazzarri non aveva però considerato che su queste cose la scaramanzia non è mai troppa. C’era ancora un’amichevole da giocare e, puntualmente, dopo 26’ della gara con il Grosseto Inler si accascia a terra ed è costreto ad abbandonare il campo. Caro Walter, dopo anni che sei a Napoli non hai ancora assimilato la massima INFALLIBILE che gli “occhi, sono peggio delle…”. Ci siamo capiti.
Uno a questi psicologi-giornalisti si sono imposti di aiutare i tifosi a metabolizzare la perdita di Ezequiel Lavezzi, raccontando di un giocatore che era bravo, ma non bravissimo, che era importante ma non importantissimo, che non segnava, che era brutto, antipatico, che aveva la fidanzata che odiava Napoli… Tutte storielle inutili, ed ingenerese, su un campione che ha scritto pagine importanti di questa squadra. Uno che può fare la differenza e che non è certo diventato un brocco solo perché ha lasciato Napoli… Ma per favore.
Due come le faccie nuove giunte a ritiro in corso: Alessandro Gamberini e Valon Behrami. Non accendono forse la fantasia, ma possono inserirsi bene nel contesto generale senza creare squilibri. Un po’ come uscire a fare shopping sognando il capo firmato e tornare a casa con il solito maglione di sempre. La sensazione è la stessa.
Tre come le reti segnate nell’amichevole al Bayern Monaco. Non può essere certo considerata una rivincita per la sconfitta in Champions, ma un sassolino dalla scarpa è stato tolto. E poi battere i vice-campioni d’Europa è impresa che da fiducia ed autostima, soprattutto per un gruppo alla ricerca di nuove conferme.
Quattro a chi ha improvvisamente ha dimenticato la funzionalità e l’utilità di Walter Gargano nel corso di una stagione calcistica. Quando gli altri vanno in riserva il Mota ha ancora il pieno, quando serve una scossa è sempre stato l’uruguayano con il linguaggio corporeo a suonare la carica. Non avrà i piedi baciati dal signore, ma ha tre polmoni ed una cattiveria agonistica che farebbero invidia anche ad un dobermann inferocito. In una squadra con ambizioni da top team, perché rinunciare ad uno con caratteristiche uniche come il Mota? .
Cinque all’Aurelio senza cuore. Atteso dal cielo come un Babbo Natale che arriva in ritardo, o in anticipo fate voi, il patron sceso in terra ha lasciato tutti a mani vuote. Nessun regalo, nessuna sorpresa ad effetto, nessun annuncio eclatante. Il top player resterà un miraggio di questa lunga e calda estate di mercato. Perdete ogni speranza voi che tifate… Aurelio è senza cuore. Magari avrà ancora una volta ragione lui…
Sei alla professionalità di Andrea Dossena. Scartato, insultato, praticamente dato in partenza da settimane, l’esterno sinistro si è presentato a Dimaro senza mai rilasciare una dichiarazione fuori dalle righe. Anzi. Ha solo badato a lavorare sodo, risultando tra i più in forma di questo ritiro. PROFESSIONISTA VERO.
Sette alle scorribbande sulla fascia destra di Camilo Zuniga. Quando il proprietario non c’è, inteso come Maggio vero padrone della fascia destra, Zuzù balla. Eccome se balla. Devastante nell’amichevole con il Bayern, il colombiano ha voluto ricordare a tutti che quella è la sua reale posizione, mentre a sinistra è sempre una versione riadattata ed inevitabilmente condizionata.
Otto a tutti i puri d’animo che avranno la forza di organizzare un pellegrinaggio per cercare di risolvere lo strano caso di Eduardo Vargas. Dal suo sbarco a Napoli una maledizione si è abbattuta sul povero Turboman, incapace di ritrovare gol e sorriso, anche quando si gioca con i dilettanti. Sull’orlo di una crisi di nervi, e di identità, questo ragazzo ha bisogno del vostro aiuto. PREGHIAMO…
Nove all’assente che non ha mai torto. A Dimaro non c’era, ma la presenza di Edinson Cavani si avverte anche da lontano. In campionato che ha salutato Eto’o, Lavezzi, Ibrahimovic, il Matador resta l’ULTIMO grande bomber di livello MONDIALE del nostro campionato. Per la serie… Ce lo abbiamo solo noi!
Dieci ad un ragazzino che non doveva nemmeno essere a Dimaro. Solo qualche settimana fa Bigon aveva comunicato al suo entourage che in questa stagione sarebbe stato spedito ancora in prestito per farsi le ossa in serie A. Nel frattempo Insigne dava spettacolo con la maglia del Pescara, fino a che nella mente del patron De Laurentiis si è insinuato il tarlo di portarselo subito a casa. E’ stato il patron a volerlo subito in azzurro. Grazie a Dio. Lorenzo, nelle prime settimane in azzurro, ha strappato la scena a tutti. Non per mera curiosità. Ma per la sua bravura, per la sua personalità, per quel destro capace di fulminare i portieri avversari in un battito di ciglia. L’INTRUSO che adesso, grazie alla “RACCOMANDAZIONE” di De Laurentiis rischia diventare uno dei PADRONI di casa. Sarebbe “Magnifico”…
[Arturo Minervini – Fonte: www.tuttonapoli.net]
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