Napoli: De Laurentiis fa il punto sul mercato

Tanto tuonò che piovve. Anzi, tanto stette in silenzio, che divenne prolisso. Dopo settimane da defilato, il patron Aurelio De Laurentiis – nella lunga intervista concessa al quotidiano Il Mattino – è tornato a parlare del suo Napoli, dei suoi progetti, e – novità assoluta – dei suoi errori in alcune dichiarazioni estive. É un patron più maturo, quello che affronta i temi del mercato con chiarezza e senza falsi proclami.

Nessuno spazio alla nostaglia. Il tema di un ritorno di Lavezzi, a Natale ancora di più, è storia che sicuramente può attecchire nel cuore dei nostalgici. Entusiasmo dei pro, scetticismi di chi ascolta più le ragioni della ragione che quelle del cuore. Anche ADL si iscrive al partito di questi ultimi, evidenziando come, in primis sul piano tecnico, un ritorno del Pocho sarebbe poco utile ad una squadra che le sue carenze può averle in tutti i reparti, tranne che in quello avanzato. Discorso simile per Mario Balotelli, che sapientemente viene accostato al Napoli dopo il fallimento al Liverpool. Ma Aurelio, mica è fesso? SuperMario non interessa, parole del presidente.

Dai proclami, all’analisi della realtà. De Laurentiis non usa più la parola top player – rivelatasi arma a doppio taglio in estate – e non fa nessuna promessa per il mercato di gennaio. Anzi, in pratica, il presidente ammette che con Gabbiadini e Strinic la campagna di rafforzamento invernale può considerarsi conclusa. Spazio alle valutazioni, da qui a giugno, per trovare elementi funzionali al progetto. Che senso avrebbe – dice ADL – comprare adesso dei calciatori per Benitez e scoprire tra qualche mese – questa la scadenza indicata dal patron – che il tecnico spagnolo a giugno farà la valigia e saluterà Napoli in estate? Una cosa è il fantacalcio. Una cosa è dover fare i conti con le restrizioni del fair-play finanziario e del bilancio.

Nell’analisi, lucida come in rare occasioni in passato, trova anche lo spazio per un’ammissione di colpa in riferimento alla promessa scudetto fatta in estate. Finalmente. Ma il patron, e qui erra clamorosamente, afferma che questa piazza non sia pronta per vincere lo scudetto, facendo riferimento a tifosi e stampa che non remano nella stessa direzione. Per uno strano scherzo del destino, però, la risposta arriva proprio dal popolo azzurro, che praticamente in contemporanea con la diffusione dell’intervista si è riversato al San Paolo per un semplice allenamento. In trentamila – trentamila! – hanno risposto ad ADL. Senza fare rumore. Semplicemente con la forza della loro passione per questa squadra, per questa maglia, per questa città. Aurelio, per vincere lo scudetto, serve in primis maggiore coraggio e scelte imprenditoriali lungimiranti. La gente, non c’entra davvero nulla…

[Arturo Minervini – Fonte: www.tuttonapoli.net]

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