Una vittoria. Per chiudere bene il primo atto di Rafa Benitez a Napoli, in attesa dell’epilogo vincente, magari nella prossima stagione. Pochi giorni alla finale di Coppa Italia, tra incertezze sull’impiego di Gonzalo Higuain e pensieri già rivolti al futuro azzurro. Dove sarà tra qualche mese Marek Hamsik, ritenuto fondamentale da tecnico e società ma al centro di un vero caso mediatico, con giornalisti di Milano, sponda Inter, che già lo vedono nerazzurro, ipotizzando prezzo o contropartite tecniche per lo slovacco? Con Hamsik che peraltro potrebbe anche aver voglia di cambiare aria dopo sette anni. Alla ricerca di una nuova sfida, magari non ritrovandosi in un progetto tecnico diverso, che non lo vede più unico attore protagonista. Insomma, spunti di discussione che possono allontanare dal pensiero – Fiorentina. Con i viola che giocheranno senza i pezzi migliori, da Rossi a Gomez al demonio Cuadrado.
Mentre la stagione azzurra ha mostrato che bisogna tener alta la tensione. Contro le grandi, in grandi occasioni, la truppa di Rafa (che vince sempre un trofeo nel primo anno su una nuova panchina) non sbaglia un colpo. E in una partita secca i margini di errore sono ristretti, quasi nulli. Dal giorno dopo, sperando di sollevare un altro trofeo – il Napoli ne ha vinti 10 nella sua storia – lo staff tecnico e di mercato è chiamato a un lavoro complicato: consegnare a Benitez i due pezzi da novanta che potrebbero annullare il gap con la Juventus campione d’Italia. Un centrale difensivo, un mediano, un altro centrocampista di passo e palleggio. Ricordando le parole spese tempo fa da Aurelio De Laurentiis sulla squadra da scudetto. Ma senza dimenticare, come ricordato ieri da Benitez in tv, dove si trovava il Napoli esattamente dieci anni fa. All’Inferno, mentre ora il Paradiso non è molto lontano.
[Massimo Sparnelli – Fonte: www.tuttonapoli.net]