Seconda mossa, esce Gilardino entra Fetfatzidis, resta Konate. Ebbene sì, lo confesso: anche io ci sono cascato e queste mosse mi hanno suscitato tantissima perplessità. Mi aspettavo magari subito Calaiò per Gila: invece Gasp ha iniziato prima a saggiare le difficoltà difensive degli azzurri col fantasista greco. Poi ha visto che Konate non ce la faceva nel ruolo di punta centrale e ha messo dentro Calaiò. La squadra era schierata con una sorta di 4-2-4, svolgeva tanto pressing e ha costretto più volte gli avversari nella propria metà campo. Il gol capolavoro su punizione di Calaiò (somiglia a quello di Leon del 2007) ha coronato la lettura tattica del Gasp.
Una menzione particolare va a Matuzalem, buon orchestratore, e Antonelli autentico “maratoneta” sulla fascia sinistra. Buon lavoro di Antonini in difesa. Unico neo della gara il gol subito con una incomprensione della coppia De Maio-Burdisso: da rivedere. Domenica arriva il Catania al Tempio. É l’occasione per conquistare i punti salvezza necessari e per un altro eventuale obiettivo. Quale? Non ve lo dico per scaramanzia. Passo e chiudo!
[Marco Liguori – Fonte: www.pianetagenoa1893.net]
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