Da dove vogliamo partire? Da un pubblico da Champions? Da una coreografia spettacolare, da un San Paolo ribollente per l’ultima gara con una “grande”? Dal centesimo, anzi cento e uno gol di Cavani? Dall’ennesima tripletta di un Matador incontenibile? Dispiace sembra di voler sparare sulla croce rossa e pensare che l’Inter aveva anche trovato il pareggio, su un rigore dubbio, ma comunque aveva risposto alla “mazzata” del duo Pandev-Cavani dopo solo 120 secondi. Il Napoli visto contro i neroazzurri è stato un Napoli vorace, affamato, che voleva chiudere la pratica senza inutili e possibili patemi. Per rispondere subito al Milan e mantenere le distanze. Il pareggio di Alvarez su rigore, dato da un troppo fiscale Giannoccaro assistito dal solito Rocchi, che gli piace fare la spia sempre, rimette la partita in equilibrio fino al raddoppio, su rigore, e la notizia che questa volta Cavani non sbaglia, deve subito rispondere a Di Natale e allungare anche.
Il 2-1 gli vale i cento gol nel Napoli, un numero impressionante. La partita non é tra il Napoli e la piccola Inter ma tra Cavani e il super Handanovic. La carica viene suonata nel secondo tempo, è la famosa, quella dei 101. Altro pallone da portare a casa e la voglia di continuare ad essere decisivo. Il Matador vuole vincere e la sua voracità è lodevole quanto la voglia dei napoletani di trattenerlo. La musichetta ora possiamo ascoltarla, la scaramanzia resta solo per quel secondo posto ma ormai è cosa da poco. La Fiorentina è a distanza matematica, 11 punti in più dei viola significa che la Champions è conquistata. L’invito ora è al presidente. Questo giocatore è indispensabile, tenerlo sarebbe la priorità, sostituirlo degnamente è un eventuale obbligo.
[Francesco Molaro – Fonte: www.tuttonapoli.net]