Napoli, il punto: il poker conferma il momento di crescita esponenziale

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logo NapoliIl Napoli non si ferma più. Devastante, spettacolare e solida, la squadra di Maurizio Sarri rifila un clamoroso 4-0 al Milan – che rappresenta il successo più largo a San Siro della storia dei partenopei – confermando la crescita esponenziale dell’ultimo periodo. Calato il furore agonistico dei rossoneri nei primi venti minuti, poco ha potuto la squadra di Mihajlovic, infilata dalle verticalizzazioni improvvise di Jorginho ed Hamsik, gli inserimenti di Allan e l’estro dei tre attaccanti, che rispetto all’anno scorso devono rincorrere di meno e fanno malissimo attaccando la profondità con scambi stretti, senza insistere soltanto nell’uno contro uno. Ad inizio ripresa lunghissime fasi di possesso palla, eludendo la reazione rabbiosa dei rossoneri, chiamando fuori la linea difensiva di Mihajlovic per poi infilarla da ogni zona del campo. Idee chiare, ma anche qualità e convinzione nell’applicarle.

La vittoria di Milano va al di là dei tre punti, importanti ma ancora relativi in questa fase del campionato e soprattutto all’inizio di un percorso tecnico nuovo di zecca. Ciò che fa sognare la piazza partenopea è l’impronta chiara dell’ex tecnico dell’Empoli: gara dopo gara il Napoli riesce a migliorarsi, sia a livello tattico che per convinzione, fiducia, entusiasmo. Tralasciando i miglioramenti della manovra offensiva, che pure ha avuto benefici con 18 reti nelle ultime 5 gare, Sarri col lavoro sulla linea difensiva è riuscito a rivalutare una retroguardia che fino a sei mesi fa faceva acqua da tutte le parti con numeri da zona retrocessione. I progressi si erano visti già con Sampdoria ed Empoli, anche se il Napoli probabilmente non era assistito ancora da una buona condizione per tutta la gara, ma nelle ultime sei gare la stessa retroguardia dell’anno scorso (ad eccezione di Hysaj) ha subito una sola rete, peraltro ininfluente, contro la Juve.

Oltre al lavoro strettamente di campo, c’è qualcosa che va oltre. Quell’anima di squadra che spesso è mancata l’anno scorso, probabilmente più per il continuo turnover, con 6-7 o 8 cambi a partita, e non solo a fine tour de force come fatto da Sarri a Varsavia. Il ritorno dei titolarissimi, da intendere come idea di formazione base, identità di squadra con automatismi consolidati, è uno dei segreti di Sarri. Il tecnico, inoltre, sta convincendo proprio nell’aspetto che più preoccupava la piazza. “Come può Sarri, che viene dall’Empoli, confrontarsi con i campioni azzurri? Uno come Higuain lo accetterà?”, questo è stato il ritornello dell’estate. Uno per volta, partendo da Hamsik in ritiro, passando per Reina e Callejon nelle scorse settimane e finendo ad Higuain alla vigilia del Milan, hanno pubblicamente elogiato il lavoro di Sarri ed il suo modo di rapportarsi con loro. Emblematico il momento di Gonzalo Higuain: mai visto così stimolato ed in forma, con i numeri che testimoniano il miglior inizio di stagione in carriera, un feeling dichiarato e suggellato dall’abbraccio che riserva al tecnico al fischio finale.

[Antonio Gaito – Fonte: www.tuttonapoli.net]