Il Napoli in casa è imbattuto dall’11 aprile (Napoli-Atalanta 1-3) e fin qui in campionato ha vinto sempre; il Torino è imbattuto in trasferta. Questo in sintesi il pre-gara del San Paolo. Gli azzurri partono alla grande, grazie al 7° gol in campionato del rientrante Cavani (75esimo centro in 107 gare!). Poi una partita inguardabile, a causa del campo zuppo di pioggia. Gli unici momenti di rilievo del secondo tempo erano il tiro sull’esterno della rete di Hamsik (dopo aver saltato Gillet, su lancio illuminante del neo entrato Insigne) e l’espulsione di Mazzarri.
Ad un certo punto, sembra la solita vittoria del Napoli con le piccole, piena di patos, col fiato sospeso fino alla fine, con poca personalità, con Cavani a correre per tutto il campo a cercare il gol, rimediando anche agli errori altrui, mentre Mazzarri non sa bene se cambiare modulo o giocatori, oppure tutti e due… ma insomma, almeno si sperava di vincerla. Ed invece ecco Aronica (che sostituisce Dossena). Il mancino calabrese, al 91’ minuto, pensa bene di effettuare un retropassaggio a De Sanctis, sul campo viscido di pioggia (ma il Napoli lo fa anche coi campi asciutti). La palla è lenta e Gianluca Sansone, neo entrato in casa Torino, supera l’estremo difensore azzurro e insacca il suo primo gol in Serie A.
Intanto i granata non hanno rubato nulla. Anzi, il maestro Ventura, col dente avvelenato perenne con gli azzurri, tiene la squadra ben messa in campo e soffre poco. Quando Mazzarri comincia coi cambi, la squadra non ne può più. Così abbassa Maggio ed, appunto, Aronica. La difesa diventa a 5, il Napoli rinuncia al gioco e cerca il contropiede, atteggiamento pericoloso, perché così attrae troppi giocatori avversari in area. L’espulsione di Mazzarri, poi, è quasi un segnale in casa azzurra. Poi 30 dopo secondi, il patatrac servito da Aronica: 1-1 e tutti a casa. Per il Napoli, 4 punti nelle ultime 4 gare di campionato.
Il giorno precedente, l’Inter aveva sbancato il fantomatico Juventus Stadium, nonostante la solita regalia arbitrale in favore dei bianconeri, nell’1-0 di Vidal. I nerazzurri però hanno fatto gara d’attacco fino al 94’ minuto! Eppure l’Inter era partita male ad inizio stagione, ma poi Stramaccioni ha rimesso le cose a posto con cambi tattici e maggior sfrontatezza nel modo di giocare. La vittoria dell’Inter a Torino insegna che non occorre per forza acquistare giocatori dal costo insostenibile, ma si possono fare anche scambi (come quello Cassano-Pazzini) convenienti per completare la squadra: in questo caso il monito va a De Laurentiis, spaventato dal fair play finanziario, al punto che non prende un vice Cavani. Ed in certe gare si vede. Ma è anche vero che nel calcio vince chi segna e per fare ciò, bisogna attaccare. Quando la partita è 0-0, non casca il mondo ad inserire un attaccante per vincerla, su qualunque campo: questo monito lo offriamo a Mazzarri. Infine, il calcio è divertimento, ma anche ambizione professionale e personale: e questo monito lo offriamo ai giocatori.
Il Napoli è ancora terzo, a 5 punti dalla Juve e a 4 dall’Inter. Ma soprattutto, ha 2 soli punti di vantaggio sulla Fiorentina e 4 sulla Lazio. Gli azzurri sono a quota 23, frutto di 7 vittorie, 2 pari e 2 sconfitte, con 16 gol fatti e 7 subiti. E giovedì 8 novembre torna l’Europa League: al San Paolo c’è il Dnipro. Bisogna vincere per salvare la competizione europea.
[Vincenzo Perrella – Fonte: www.tuttonapoli.net]