Ad un certo punto, sembra la solita vittoria del Napoli con le piccole, piena di patos, col fiato sospeso fino alla fine, con poca personalità, con Cavani a correre per tutto il campo a cercare il gol, rimediando anche agli errori altrui, mentre Mazzarri non sa bene se cambiare modulo o giocatori, oppure tutti e due… ma insomma, almeno si sperava di vincerla. Ed invece ecco Aronica (che sostituisce Dossena). Il mancino calabrese, al 91’ minuto, pensa bene di effettuare un retropassaggio a De Sanctis, sul campo viscido di pioggia (ma il Napoli lo fa anche coi campi asciutti). La palla è lenta e Gianluca Sansone, neo entrato in casa Torino, supera l’estremo difensore azzurro e insacca il suo primo gol in Serie A.
Intanto i granata non hanno rubato nulla. Anzi, il maestro Ventura, col dente avvelenato perenne con gli azzurri, tiene la squadra ben messa in campo e soffre poco. Quando Mazzarri comincia coi cambi, la squadra non ne può più. Così abbassa Maggio ed, appunto, Aronica. La difesa diventa a 5, il Napoli rinuncia al gioco e cerca il contropiede, atteggiamento pericoloso, perché così attrae troppi giocatori avversari in area. L’espulsione di Mazzarri, poi, è quasi un segnale in casa azzurra. Poi 30 dopo secondi, il patatrac servito da Aronica: 1-1 e tutti a casa. Per il Napoli, 4 punti nelle ultime 4 gare di campionato.
Il giorno precedente, l’Inter aveva sbancato il fantomatico Juventus Stadium, nonostante la solita regalia arbitrale in favore dei bianconeri, nell’1-0 di Vidal. I nerazzurri però hanno fatto gara d’attacco fino al 94’ minuto! Eppure l’Inter era partita male ad inizio stagione, ma poi Stramaccioni ha rimesso le cose a posto con cambi tattici e maggior sfrontatezza nel modo di giocare. La vittoria dell’Inter a Torino insegna che non occorre per forza acquistare giocatori dal costo insostenibile, ma si possono fare anche scambi (come quello Cassano-Pazzini) convenienti per completare la squadra: in questo caso il monito va a De Laurentiis, spaventato dal fair play finanziario, al punto che non prende un vice Cavani. Ed in certe gare si vede. Ma è anche vero che nel calcio vince chi segna e per fare ciò, bisogna attaccare. Quando la partita è 0-0, non casca il mondo ad inserire un attaccante per vincerla, su qualunque campo: questo monito lo offriamo a Mazzarri. Infine, il calcio è divertimento, ma anche ambizione professionale e personale: e questo monito lo offriamo ai giocatori.
Il Napoli è ancora terzo, a 5 punti dalla Juve e a 4 dall’Inter. Ma soprattutto, ha 2 soli punti di vantaggio sulla Fiorentina e 4 sulla Lazio. Gli azzurri sono a quota 23, frutto di 7 vittorie, 2 pari e 2 sconfitte, con 16 gol fatti e 7 subiti. E giovedì 8 novembre torna l’Europa League: al San Paolo c’è il Dnipro. Bisogna vincere per salvare la competizione europea.
[Vincenzo Perrella – Fonte: www.tuttonapoli.net]
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