Nella prima partecipazione alla Champions League nella gestione De Laurentiis il Napoli ha fatto una figura più decorosa, ha superato il girone di ferro e ha giocato alla pari contro un Chelsea che da anni compete ai massimi livelli in Europa. “La squadra di Mazzarri ha pagato l’inesperienza”, altro messaggio riportato da tutti i giornali. Altro messaggio giusto. Guai, però, pensare che il problema sia stato esclusivamente questo. C’è bisogno di una critica – nel senso positivo del termine – più profonda e facendola non può passare inosservata la stagione della difesa azzurra. I campionati da sempre si vincono con le difese più forti e se il Napoli vuole vincere in Italia e competere ad alti livelli in Europa non può permettersi questi numeri: nonostante la lunga e recente imbattibilità durata per ben cinque giornate, la squadra partenopea ha subito 28 gol in 27 partite e ha numeri peggiori di Milan, Juventus e Udinese.
Discorso che si amplifica in campo europeo. Mercoledì sera lo strapotere in area di Didier Drogba è stato evidente, così come le concause di colpe dei difensori azzurri in occasione dei calci piazzati a favore dei padroni di casa in cui il Napoli quasi mai ha avuto la meglio e il Chelsea costruito le sue fortune. Situazione di gioco che non possono chiamare in causa meccanismi di gruppo che coinvolgono anche gli altri reparti.
L’esperienza in Europa, quindi, resta decisamente positiva. L’eliminazione, però, non è solo un peccato d’inesperienza. Cosa e dove migliorare è chiaro e la società – nel continuo progetto di crescita portato avanti in modo esemplare in questi anni – in estate deve prendere i giusti provvedimenti.
[Raimondo De Magistris – Fonte: www.tuttonapoli.net]
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