Napoli, il punto: primo match point Champions a Pescara

340 0

Testa e cuore devono essere rivolti solo alla gara di questa sera con il Pescara, difficile nella misura in cui il Napoli la renderà più o meno agevole. Se gli azzurri, nonostante le pesanti assenze di Berhami e Cavani, giocheranno come sanno fare, con intensità, grinta e convinzione, non ci saranno problemi. Altrimenti si rischia di scivolare sulla classica «buccia di banana». Il Pescara senza la tensione disperata della lotta per la salvezza giocherà senza più nulla da perdere, ma il Napoli deve conquistare stasera i primi 3 dei 9 punti che mancano alla matematica qualificazione diretta in Champions League e alla conquista del quinto secondo posto della sua storia. Intanto si sovrappongono le querelle relative al futuro di Cavani e Mazzarri e, a cicli alterni, prevale l’una sull’altra. In primo piano, dopo la battuta (e non è altro che una battuta) in «romanesco», c’è quella relativa al tecnico. Puntualmente, tra aprile e maggio, ogni anno, torna il balletto su Mazzarri: resta, non resta, decide, non decide.

L’incertezza non fa bene al Napoli. Fermo restando che Mazzarri è un grande allenatore, che i suoi meriti sono notevolissimi non solo per quello che ha dimostrato sul campo (come allenatore tra i più bravi d’Italia e per gli straordinari risultati ottenuti) ma anche per il ruolo di «scudo» e di dirigente che ha avuto fuori, è giunto il momento di decidere. O almeno di uscire allo scoperto. Fa bene il tecnico ad attendere la conquista matematica del secondo posto ma, una volta ottenuta, sarà meglio chiarire, non solo la sua permanenza (o meno) sulla panchina del Napoli, ma anche i motivi dell’una o dell’altra scelta. Se sarà dipesa dai progetti tecnici o da motivazioni personali, da una questione di fine ciclo o di rapporti interpersonali. I tifosi hanno bisogno di certezze ed anche la società. Ripartire da Mazzarri sarebbe l’ideale, perché è evidente che il secondo posto, probabile ma non ancora sicuro, deve essere una base per crescere ancora e non un punto d’arrivo. E questo deve essere chiaro a tutti, allenatore, giocatori e società. Nel frattempo meglio evitare ogni riferimento, anche solo scherzoso, perché c’è chi ci ricama, ma questo Mazzarri lo sa benissimo.

[Dario Sarnataro – Fonte: www.tuttonapoli.net]