Che gara strana, che partita pazza, dai fischi misti ad applausi, dagli striscioni pro e contro Mazzarri ai gol e agli errori. Un misto di emozioni forti in un San Paolo infreddolito e infuocato allo stesso tempo. L’attesa per rivedere il livornese al San Paolo è finita e quanto entra i fotografi sono tutti per lui. Il viso tirato, uno sguardo alla B e un saluto sincero. Il coro della A spegne il sorriso di Walter. La gara è vivace, a ritmi alti e l’Inter ci prova ma quando il Pipita decide che bisogna cambiare la serata ecco che arriva il primo gol. L’Inter però corre e gioca su una difesa del Napoli che purtroppo ha troppe crepe. Il gol di Cambiasso le evidenzia tutte. Due i veli in area azzurra con l’Inter che va al tiro troppo facilmente. La reazione però è rabbiosa e Mertens e Dzemaili, di forza spaccano la gara in due. Ma noi siamo troppo leggeri lì dietro e ancora una volta nei minuti di recupero arriva il gol dell’avversario di turno. Nagatomo si “beve” Maggio sfruttando però anche l’errore di Rafael.
La ripresa ci fa capire l’importanza di un attacco valido, forte, che risolve quello che la difesa un po’ rischia di distruggere. Callejon, Mertens, Higuain tutti a segno. All’appello manca Insigne, irritante a tratti, troppo fumoso, fa una giocata funambolica poi si perde in tocchetti inutili. Il Napoli comunque, con una mano anche dell’Inter che si perde Alvarez per doppio rosso, fa sua la gara e si permette anche con Pandev di sbagliare un calcio di rigore. Il 4-2 di Callejon e gli olè ai passaggi prolungati del Napoli nel finale sono uno sfottò tutto per Mazzarri ma c’è anche da dire che in difesa bisogna ritrovare Maggio, rivedere Revelliere, capire Rafael e Fernandez. Ora chiudiamo bene l’anno a Cagliari e lavoriamo per un futuro che dovrà correggere qualcosina in un Napoli importante.
[Francesco Molaro – Fonte: www.tuttonapoli.net]