Napoli-Juventus 2-0: senza Tevez i bianconeri non sanno far male

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logo-juventusSenza Tevez, è un’altra Juve: questo il verdetto del “San Paolo”. Una Juve incapace di far male, con poche iniziative offensive, schiacciata da un Napoli voglioso, aizzato dal pubblico solitamente accesosi al vedere i colori bianconeri. Di Callejon e Mertens, i due gol partenopei; ben più, le parate miracolose di Buffon, che ha tenuto a lungo in gioco “Madama ” ben oltre i suoi meriti. Per i bianconeri, il secondo stop stagionale dopo Firenze ; per gli azzurri, uno sfizio gustoso: poco altro per la classifica.

All’andata, a pari punti; un girone dopo, distanziate da 20, lunghissimi, passi: Napoli e Juve di nuovo di fronte, senza più i crismi della sfida Scudetto. Poco importava al pubblico partenopeo, assiepatosi sugli spalti del “San Paolo” come nelle occasioni capitali, come sempre quando dalle parti di Fuorigrotta giunge “Madama”. Che, a differenza degli azzurri, aveva da gestire l’impegno infrasettimanale di giovedì prossimo (andata a Lione dei Quarti di Europa League), ma senza possibilità di gestire: per la quarta volta consecutiva la stessa difesa (Caceres-Bonucci-Chiellini) e poche alternanze nel resto del campo, dove si è rivisto Osvaldo in virtù della squalifica di Tevez. Senza l’”Apache” ma con il “Pipita”, il posticipo domenicale: vertice mobile l’argentino, supportato da Insigne a sinistra e Callejon a destra.

Proprio dello spagnolo la prima emozione della serata (5′): sul tiro sporco di Inler, l’ex Real Madrid ha messo il piede quel tanfo che sarebbe bastato per sorprendere il portiere. Non Buffon, però, strepitoso nel riflesso, nel piegarsi basso come un ventenne, nella freddezza. Se l’è presa con i suoi, troppo dormienti in avvio, il capitano. Ed è tornato a farlo nell’arco di un primo quarto d’ora di un fuoco azzurro che ha coinvolto pure Hamsik, a secco da tempo immemore. Lo slovacco di cresta munito ha prima segnato (5′) ma in fuorigioco, poi – sempre solo, servito da Enrique – ha impegnato Buffon con una girata di prima, smanacciata in angolo dal portiere in stile Mondiale 2006 su Zidane.

Schiacciata nella sua metà campo, ma salva grazie al suo capitano, la Juve ha provato ad alzare il baricentro, respirare con un possesso palla alquanto sterile ed accelerare con Pogba, unico parso effettivamente in campo. Meno tambureggiante l’offensiva partenopea, ma nulla quella di “Madama”, che è giunta al tiro solo al 26′ con un “passaggio” di Lichsteiner a Reina. Di ben altra fattura, la bordata da destra di Callejon che al 29′ Buffon ha disinnescato con i pugni. Ma nulla ha potuto il portiere della Nazionale al 37′ sempre sullo spagnolo: lanciato da Insigne oltre (in tutti i sensi: fuorigioco, seppur di poco) la difesa bianconera (priva tra l’altro di Chiellini momentaneamente fuori dal campo e provocatoriamente distratto da Benitez), l’esterno ha gonfiato la rete e fatto esplodere il “San Paolo”. Vantaggio Napoli, giusto per l’andamento, anche se in difetto per la dinamica. Sconforto Juve, demoralizzata dalla rete subita e non risollevata dall’acrobazia di Osvaldo (rovesciata di tibia, alta, al 44′) e dal tentativo da casa sua di Chiellini (45′).

Ripresa subito viva: Juve all’attacco, Napoli pronto in contropiede. Il primo tiro (debole e centrale) firmato da Lichsteiner, spedito a sinistra una volta che Conte ha inserito Isla al posto di uno stanco Asamoah. Una punizione insidiosa di Ghoulam, alzata da un Buffon in serata di grazia, la risposta dei partenopei. Per smuovere l’incontro, il tecnico salentino ha tolto il cellophane a Vucinic, che al 25′, appena entrato per Osvaldo (rabbioso, se l’è presa con la mantellina), ha provato il destro (giro largo) troppo a lungo tenuto a freddo. Discorso simile per Hamsik, che al 32′ ha avuto un ottimo pallone, ma, da posizione centrale, non è risuscito ad impensierire Buffon (parata bassa a sinistra).

La Juve si è fatta vedere avanti con costanza, ma senza dare pensieri a Reina. Al Napoli, invece, è bastata una ripartenza per chiudere i conti, con la coppia di subentrati: lancio di Pandev per Mertens, che ha irriso i marcatori ed infilato con un diagonale al millimetro (35′). Poi, solo cori, un tentativo di Enrique, l’ammonizione per simulazione che sottrarrà Vidal alle prossime due gare. Partita finita: al Napoli lo sfizio atteso dai tifosi, alla Juve il secondo schiaffo dopo Firenze.

[Giuseppe Piegari – Fonte: www.goalnews24.eu]