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Napoli-Lazio 3-0: i ragazzi di Petkovic tornano con i piedi per terra

NAPOLI Non bisogna esaltarsi nelle vittorie come non c’è da deprimersi nelle sconfitte. Certo però che la pesante sconfitta del San Paolo riporta tutti inevitabilmente con i piedi per terra consegnando a Petkovic più di qualche dubbio. Al primo ostacolo importante la Lazio si è sciolta come neve al sole, dimostrando una tenuta psicologica e di squadra, ancora non all’altezza di grandi traguardi. Per carità non bisogna essere disfattisti al primo intoppo ma neanche fare finta di nulla, perchè subire per tutta la gara una diretta concorrente tornandoa casa con tre goal (che potevano essere anche quattro), è un segnale da non sottovalutare. Hanno deluso in modo particolare gli uomini chiave come Klose ed Hernanes, poco ispirati e male assistiti da una Lazio in difficoltà anche dal punto di vista atletico e difensivo. Passo indietro anche per Ciani (tanto elegante quanto lento) e per Candreva, non ancora sui suoi livelli. Forse l’unica nota lieta per la banda Petkovic è stato il gesto di Miroslav Klose, che ha dimostrato che si può essere campioni in ogni circostanza. Adesso bisogna ripartire subito, il campionato è appena iniziato e per tornare a brillare c’è tutto il tempo necessario. Forse però, c’è da ritrovare un pò di umiltà perduta.

FORMAZIONI – Sia Petkovic che Mazzarri confermano le formazioni della vigilia, con il tecnico biancoceleste che ritrova Dias al centro della difesa ma soprattutto il genio di Miroslav Klose in avanti. Sulle corsie laterali c’è il gradito di ritorno di Konko dopo due settimane di stop e la conferma di Cavanda sulla sinistra dopo la buona prestazione offerta contro il Genoa. Anche il Napoli è in formazione tipo, con l’unica novità Gamberini al posto dell’infortunato Britos e la spinta del colombiano Zuniga sulla sinistra preferito a Dossena.

PRIMO TEMPO – Senza paura e subito padrona del gioco, la Lazio parte in avanti e già al primo minuto di gioco impegna De Sanctis con un bel destro di Konko. Il Napoli ancora non è in campo e i biancocelesti ne approfittano trovando addirittura la rete del vantaggio al 3′: angolo di Hernanes dalla sinistra, mucchio selvaggio in area con la sfera che finisce alle spalle di De Sanctis. Banti convalida il goal ma i giocatori del Napoli sono indemoniati per un presunto tocco di mano di Klose. Dopo alcuni secondi è lo stesso tedesco ad ammettere il tocco di mano con il fischietto livornese che annulla il vantaggio laziale. Miro Klose, campione infinito anche di sportività, nonostante il suo gesto cambi nettamente il corso della partita. Lo scampato pericolo galvanizza infatti gli uomini di Mazzarri che al 5′ sfiorano subito il vantaggio con Pandev, che di sinistro sfiora di un niente il palo alla sinistra di Marchetti. I biancocelesti accusano un pò il colpo e per alcuni minuti i partenopei mettono alle corde la Lazio con le azioni in velocità di Maggio sulla destra e le percussioni di un Pandev particolarmente ispirato. I ritmi sono altissimi ma i ragazzi di Petkovic non sbandano nonostante una manovra non fluida come al solito. A questo punto la partita potrebbe sbloccarsi in qualsiasi momento e infatti al 18′ il Napoli trova il vanatggio aiutato anche da un pizzico di fortuna: destro dai venti metri di Cavani, deviazione sfortunata di Ciani che inganna Marchetti con la palla che si insacca centralmente.

Trovato l’1-0 il Napoli diventa straripante, con i biancocelesti che faticano a trovare la contromisure alle accelerazioni improvvise di Hamsik, Pandev e del solito Cavani. Al 26′ proprio i padroni di casa vanno vicini al raddoppio con Pandev, che liberato in area da una sponda aerea di Maggio calcia di sinistro spedendo la sfera fuori di un niente. La Lazio soffre da matti e il secondo goal del Napoli è già nell’aria. Ad aiutare gli uomini di Mazzarri ci pensa anche una Lazio ancora confusa ed in grande difficoltà, incapace anche di chiudere al 30′ su un innocuo lancio di Cannavaro da 50 metri, che libera Cavani sul filo del fuorigioco con l’uruguaiano che di destro supera per la seconda volta Marchetti facendo letteralmente esplodere il San Paolo. Risultato giusto per una Lazio ancora assente e con amnesie difensive che non si vedevano dalle amichevoli di Auronzo. Quasi come un reazione di nervi però, i biancocelesti provano a chiudere il primo tempo in avanti, velocizzando la manovra e cercando di ripartire in contropiede con Lulic e Candreva (poco ispirato). Bisogna stare attenti però, perchè i partenopei fanno delle ripartenze il loro marchio di fabbrica. Infatti prima al 38′ con Pandev (scatenato ogni volta che trova la Lazio) e poi al 42′ con Hamisk, per poco il Napoli non trova la rete del definitivo ko.

SECONDO TEMPO – Nonostante nell’intervallo tutta la panchina della Lazio si si scaldata con veemenza, Petkovic conferma anche nel secondo tempo la stessa formazione. I biancocelesti partono di nuovo senza paura ma la prima azione è ancora dei padroni di casa con Cavani, che al 5′ irride Ciani in area per poi cadere a terra sotto gli occhi di un attento Banti che lascia proseguire. La Lazio prova a salire ma fatica a creare gioco, anche perchè se Hernanes sembra più ispirato, al contrario Mauri e Candreva non trovano ancora il bandolo della matassa. La prima azione degna di nota gli uomini di Petkovic arriva al 10′, quando Klose prova a liberarsi in area costringendo Campagnaro a liberare in angolo. Finalmente Petovic decide di mischiare le carte, inserendo Floccari e Ederson per Cavanda e uno spento Mauri. Lulic scende in difesa lasciando così la mediana al trio tutto fantasia Ederson-Klose-Hernanes. Al di la di qualche contropiede napoletano la Lazio appare adesso più viva e al 17′ arriva vicinissima al goal: cross millimetrico di Konko dalla destra, girata di Klose di testa e splendida parata di De Sanctis che toglie la sfera dall’angoletto. Adesso è quasi vera Lazio ma ad interrompere il buon momento dei biancocelesti arriva la terza mazzata del Napoli, che 19′ trova la rete del 3-0 ancora con Edinson Cavani che sul filo del fuorigioco (o forse oltre) supera Marchetti siglando la sua personale tripletta. A questo punto ci vorrebbe un miracolo, anche se la Lazio almeno per orgoglio, non smette di attaccare.

La manovra è però ancora troppo prevedibile e lenta, quasi una manna per la difesa del Napoli aiutata anche da un Berhami incontenibile in interdizione. Con i capitolini tutti in avanti si aprono per il Napoli delle praterie gigantesche davanti a Marchetti e al 27′ Hamsik costringe alla grande parata il numero uno lombardo. La lazio però è lunghissima e sull’ennesimo contropiede consegna ai padroni di casa l’occasione della quarta rete: Ciani atterra Insigne in area e per Banti è rigore. Sul dischetto va Cavani ma stavolta l’uruguiano calcia alle stelle graziando la Lazio. Petkovic non vuole l’imbarcata e per questo inserisce Cana al posto di uno stanchissimo Ledesma, con i biancocelesti che macinano gioco ma soffrono anche la condizione non ottimale di Ederson e Floccari mai impegnati fino ad ora in campionato. Intanto gli azzurri di Mazzarri volano via da tutte le parti, costringendo prima Ciani e poi Dias a due recuperi prodigiosi su Insigne e Cavani. Finisce così con il San Paolo in tripudio e una Lazio che torna a Roma tra mille interrogativi.

[Emiliano Storace – Fonte: www.lalaziosiamonoi.it]

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