Napoli: Mazzarri ci mette la faccia ma le responsabilità sono di tutti

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logo-napoliUna scelta. Netta. Soprattutto degli operatori dell’informazione napoletana. Chi scende dal carro Napoli ora è pregato di non risalire. Perché lo smarcamento dal coro di chi celebrava Cavani e compagni è cominciato da un pezzo. Basta un periodo no, periodo buio, come quello che attanaglia gli azzurri, per gettare tutto a mare. Sul banco degli imputati tutti, nessuno escluso. Soprattutto Walter Mazzarri. Ogni occasione è buona per sparare sul mister toscano. Che, come tutte le componenti che portano a successi o insuccessi, ha delle responsabilità sulla crisi. Si potrebbe rimproverare a Mazzarri l’insistenza su alcuni elementi cardine, come De Sanctis, Maggio, Zuniga, in crisi come Cavani o Pandev. Sul poco spazio concesso alle alternative: Calaiò, Armero. Riflessioni lecite. Ma il tiro al bersaglio sul tecnico è inaccettabile. Compreso l’invito alle dimissioni, a lasciare la panchina. A dieci giornate dal termine del torneo, da secondo in classifica, con cinque punti – in realtà sei per il vantaggio negli scontri diretti – sulla Fiorentina quarta in classifica, sei su Inter e Lazio, nove sulla Roma.

Se il discorso scudetto si è chiuso per mancanza di risultati nel momento clou della stagione, la qualificazione diretta alla Champions League è ancora alla portata. Mazzarri paga la sua sovraesposizione, anche per la mancanza di una figura societaria forte, punto di mezzo tra calciatori e proprietà. In grado di spalleggiare il tecnico nei momenti di difficoltà. Bigon non è la figura giusta, Mazzarri ci mette la faccia. E, a volte con modi discutibili, difende sempre i suoi calciatori. Prendere o lasciare. Risulta però incomprensibile l’assalto alla diligenza, la critica feroce, il pessimismo cosmico. Come se il finale del Napoli fosse già scritto. E non lo è. Ora il tecnico e De Laurentiis concordino una strategia comune. Per allentare la tensione anche sull’eventuale fine dell’esperienza di Mazzarri sulla panchina azzurra. Restano dieci gare, trenta punti. Lo scontro diretto contro il Milan, il 14 aprile. Serve l’aiuto del pubblico. Già nel prossimo match del San Paolo contro l’Atalanta. Comprensione e appoggio, non fischi. Senza dimenticare che il Napoli non sta retrocedendo. Ma è secondo in classifica.

[Massimo Sparnelli – Fonte: www.tuttonapoli.net]