Nei sondaggi i tifosi ti ritengono il miglior allenatore della storia del Napoli pur non avendo vinto ancora nulla d’importante: “É una soddisfazione che ripaga di tanti sacrifici e di tanto lavoro. Un allenatore può incidere poco o molto, ma bisogna valutare l’organico a disposizione. La gente ha vissuto emozioni importanti con una squadra che doveva e deve crescere”.
Ferrara tra i simboli di un Napoli vincente? “Ho grande stima di un grande campione e di un giovane allenatore che sta facendo bene. Sono contento che sia alla Samp, ha dimostrato con i fatti di essere bravo, poi è chiaro che ognuno pensa in casa propria pur avendo delle origini specifiche. Credo ci rispetti molto e non mi meraviglierei se dovesse giocare a specchio. Se dovessero farci fare la partita, per poi partire loro in ripartenza, mi aspetto maggiore maturità rispetto alla prova di Catania dove noi abbiamo attaccato, ma senza criterio, e loro hanno avuto le occasion più pericolose”.
Titolarissimi solo in campionato? “Quest’anno non ci sono più titolarissimi. Ogni partita bisogna guadagnarsi il posto, anche dopo partite vinte ne ho cambiati due-tre per volta. Con la Lazio siamo stati perfetti e probabilmente non me la sentirò di fare dei cambi. La vittoria deve essere una normalità, la regola. Dopo la Samp poi valuterò la prova della squadra e dei singoli, così vedrò in Olanda chi scenderà in campo in base ad una serie di ragionamenti. Quest’anno ci sono doppi ruoli, parlerò di meno e loro sapranno che se non giocano è perchè non hanno fatto quello che dovevano fare”.
Cannavaro lancia Cavani, uno schema? “Mi dispiace che gli allenamenti non siano aperti per ammirare gli schemi che proviamo. Ci sono tante variabili nel nostro gioco, le altre squadre ci studiano e ogni tanto cambiamo piccole cose e meccanismi per cercare sempre di sorprendere”.
Juve-Roma, ti aspetti un regalo da Zeman? “Noi pensiamo a casa nostra, io guardo la mia strada, non mi interessa cosa fanno gli altri”.
Sampdoria senza tanti giocatori per infortunio o squalifica: “Le partite si vincono quando porti a casa più duelli individuali tra due calciatori. Se noi facciamo la stessa cosa vista con la Lazio anche con la Samp possiamo portare a casa la sfida, dipende da noi. La Samp avrà delle assenze, ma ha altri giocatori veloci che sostituiranno gli assenti. Ferrara ha trasmesso grandi motivazioni, un’organizzazione precisa e non credo che un singolo possa cambiare la sostanza”.
Imbattuto nei 90′, miglior attacco, miglior difesa, te lo aspettavi che questa diventasse la miglior squadra dopo l’addio di Lavezzi: “Sono cose belle, ma spero possano essere confermate a fine stagione. Io per ora penso solo alla prossima sfida, devo portare i ragazzi ad affrontare la Sampdoria come se avessimo pareggiato con il Catania, senza che la gara con la Lazio ci fosse stata. Non bisogna alzare la testa dal manubrio”.
Decisivo l’approccio a Genova: “Sì, bisognerà essere bravi a partire subito col piede giusto. E’ un campo difficile, con un pubblico che si fa sentire, quindi bisognerà partire bene per non dargli eccessivo coraggio. Servirà il piglio che abbiamo avuto inizialmente a Manchester”.
Impossibile fare 30 partite come con la Lazio, c’è bisogno anche di sfide come Catania e Fiorentina? “Certo, ci può stare un momento in cui sei meno brillante e devi fare di necessità virtù, portare a casa dei risultati anche soffrendo. Può essere un aspetto da tenere in considerazione per limitare i danni. E’ chiaro che a me piace fare un bel calcio, con una squadra arrembante che non si risparmia mai e prova sempre a spingere, ma in alcuni casi gli avversari non te lo permettono”.
Centrocampo decisivo a Genova? “Io valuto l’insieme. Se i centrocampisti giocano bene, come accaduto con la Lazio, è perchè gli attaccanti hanno lavorato in fase di non possesso, la difesa ha fatto determinate cose e così via. La squadra si muove insieme, e anche con la Lazio ha fatto una grande prova di squadra. Per noi è una prova importantissima, ma spesso si perdono alcune partite e non sai neanche come. L’importante è la prova, poi il risultato è condizionato. A Catania infatti non ho criticato il risultato, ma come abbiamo espresso calcio”.
Turnover ridotto o tutto rinviato al Psv? “C’è ancora un allenamento e valuterò. Purtroppo non posso allenare, ci sono tanti impegni ravvicinati e devo fidarmi di quanto mi dicono i ragazzi. Potrei confermare interamente la squadra vista con la Lazio se i ragazzi dovessero darmi garanzie sulle loro condizioni”.
Con la Samp per continuare a crescere? “É ovvio che più fai bene più ti viene chiesto. Ogni volta bisogna mettersi in discussione, bisogna rispettare l’avversario. In Italia se non giochi in un certo modo puoi perdere con chiunque, figuriamoci contro una squadra come la Samp che è in quella posizione lì”.
Lunedì come festeggi il compleanno? “Il regalo più bello me lo possono fare i miei giocatori, ma chi mi conosce sa bene che non mi piace festeggiarli”.
Possibilità di giocarsela fino alla fine? “E’ troppo presto, ce lo dirà il campo se dimostreremo di essere maturati. Ogni partita è importante, sono passate solo cinque giornate e ci sono tante squadre come Milan, Inter, Roma, Lazio e Fiorentina che possono rientrare tranquillamente. Noi dobbiamo pensare solo a sudare, sperando che gli episodi siano dalla nostra parte”.
C’è voglia di tenere il primo tempo? “Al di là del primo posto, vogliamo fare bene dando continuità alla gara con la Lazio. Ci siamo comportati molto bene contro una squadra che è molto forte. Tutte le gare vanno affrontare in questo modo. La Sampdoria già nell’ultimo turno aveva un punto in più alla Lazio, per me parla il campo sempre e ne ha già due più della Lazio. Poi hanno il vantaggio di giocare in casa, in uno stadio molto caloroso che conosco bene, quindi non bisogna distrarsi”.
[Antonio Gaito – Fonte: www.tuttonapoli.net]