Numeri a confronto – Rispetto alla stagione 2011/2012, quando il Napoli partecipò alla Champions League in un simile girone di ferro, gli azzurri si trovano con ben otto punti in più in campionato e con lo stesso numero di sconfitte. Con Mazzarri si perse a Verona, Catania e ancora in casa con il Parma, mentre accanto al nuovo exploit degli emiliani oggi troviamo le sconfitte di Roma e Torino, sponda bianconera. In coppa, invece, i punti erano otto contro i nove di oggi con la differenza, però, che gli azzurri si giocheranno l’ultima carta contro l’Arsenal, in casa, mentre due anni fa bisognava espugnare il campo del Villarreal.
Work in progress e uomini chiave – A rendere più forte la posizione di Benitez è la fase di ricostruzione che sta vivendo l’organico. A prescindere dai singoli, il Napoli non è ancora collaudato e costruito per intepretare al meglio il gioco del tecnico come accadeva, invece, due anni fa. Sta venendo a mancare, inoltre, l’apporto fondamentale di Marek Hamsik e dell’unico centravanti affidabile Higuain. Nella fase iniziale, quando i due erano in condizioni favorevoli, le prestazioni e i numeri proiettavano il Napoli verso vette importanti. E’ presto, quindi, per ventilare soluzioni estreme che scaldano soltanto l’atmosfera intorno al San Paolo. A gennaio il club continuerà la ricostruzione della squadra. Intanto i numeri sono a favore di don Rafè, anche se qualcuno ha già deciso di chiamarlo “soltanto” Rafa.
[Marcello Pelillo – Fonte: www.tuttonapoli.net]
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