L’asso di briscola del Napoli dell’ultima fase di campionato. Tirato fuori dal mazzo da Walter Mazzarri quando nessun tifoso o addetto ai lavori ci credeva più. Goran Pandev è l’uomo decisivo della corsa senza ostacoli del Napoli al secondo posto finale in serie A. Più di Edinson Cavani, più di Marek Hamsik. Quattro reti decisive in sette gare (sei in totale), assist a pioggia, una presenza continua nel gioco azzurro, più peso davanti alla porta. Un calciatore rigenerato, dopo oltre venti gare di silenzio tra i marcatori e segnali di scarsa tenuta atletica. Pativa il doppio impegno campionato – Europa League, il macedone. Forse, anche l’accennato dualismo con Lorenzo Insigne, che Mazzarri ha schierato titolare in un paio di occasioni, lasciandolo in panchina. Da qualche settimana, con una sola gara settimanale, Pandev fila che è una meraviglia. Rivitalizzato anche dalle variazioni tattiche decise da Mazzarri negli ultimi due mesi.
Più punta nel 3-5-1-1, più vicino a Cavani, pronto a verticalizzare per l’uruguaiano oppure a tentare la conclusione in porta. E meno dispendio di energie fisiche, supportato da Dzemaili e da tuttofare Hamsik, che farebbe la differenza anche se giocasse in porta. La gara vittoriosa contro l’Inter è forse la migliore giocata da Pandev nell’intera stagione. Anche senza far gol. Due assist e il dribbling su Ranocchia che portava al rigore assegnato agli azzurri, oltre a giocate in verticale che mettevano in crisi la difesa nerazzurra. Per essere protagonista assoluto anche nella prossima stagione, nella Champions League che ha già vinto con l’Inter di Mourinho, Pandev deve riuscire a conservare per maggior tempo questa condizione fisica e psicologica. Possibilmente arrivando in doppia cifra, a fine campionato. Serve la qualità del suo sinistro per il salto definitivo del Napoli, anche tra le big d’Europa.
[Massimo Sparnelli – Fonte: www.tuttonapoli.net]