Non c’è altra via e finale di Coppa Italia che tenga: il Napoli è chiamato, dopo una significativa rimonta, a far suo quel terzo posto che lo ricondurrebbe di diritto sulla strada dell’Europa che conta. L’alternativa è un pesante passo indietro che, come emerso a chiare lettere dalle dichiarazioni post Napoli-Catania di Edinson Cavani, potrebbe incidere non poco sul morale delle stelle partenopee e rimettere in discussione un intero progetto.
Le crepe aperte in una difesa non più all’altezza della fama conquistata nella passata stagione non possono bastare a motivare l’eventuale insuccesso. Il lavoro di valorizzazione dell’intero pacchetto arretrato è una delle opere d’arte firmate Mazzarri, tecnico che ha probabilmente condotto il Napoli oltre la sua effettiva grandezza. Nell’arco dell’attuale stagione – e giocando costantemente a determinati livelli – sono emersi con irruenza i limiti di un settore non all’altezza del resto dell’organico, fattore accresciuto dall’inefficienza della squadra nel difendere sulle palle alte. La tripletta di Larrivey in Napoli-Cagliari, valida solo in termini statistici, rappresenta un inequivocabile segnale d’allarme.
Il Napoli – oggi a tre distanze dalla Lazio dopo il folle pomeriggio del San Paolo contro il Catania – si giocherà una fetta decisiva del suo ritorno in Champions League lontano dalle mura amiche: quattro le gare interne – in ordine Atalanta, Novara, Palermo e Siena – che dovranno inevitabilmente tradursi in dodici punti. Vittorie che potrebbero non bastare: delle cinque trasferte rimanenti due si disputano all’Olimpico di Roma – scontri diretti decisivi – , la prossima a Torino contro l’imbattuta Juventus, a Lecce ed infine contro un Bologna già salvo. Dopo essersi complicato la vita contro i siciliani, la banda Mazzarri sarà obbligata a non perdere punti contro la Juventus ma soprattutto ad uscire imbattuta dalla doppia trasferta romana.
Il progetto di crescita nel tempo professato dal presidente Aurelio De Laurentiis passa inevitabilmente per la qualificazione alla prossima Champions League. “Non c’è stata voglia di vincere contro il Catania”, ha tuonato il Matador Cavani: è ora di mostrare i denti, è l’ora di essere affamati. C’è la pesante eliminazione di Londra da riscattare e l’intero gruppo è chiamato a superare i suoi limiti, ritrovare umiltà e tornare nel terreno di competenza per prendersi (dovutamente rinforzato) l’immediata rivincita.