Secondo posto in classifica con 11 punti, frutto di 3 vittorie, 2 pareggi e 1 sconfitta; 12 gol fatti (miglior attacco insieme alla Juventus) e 8 subiti. In Europa League 2 punti con 3 gol fatti e 3 subiti; anche in questo caso secondo posto in classifica frutto di 2 pareggi. Insomma, se vale ancora il vecchio brocardo secondo cui “i numeri non mentono mai”, c’è poco da commentare. Il Napoli di inizio stagione sta proseguendo in maniera brillante la missione inziata con l’avvento di Mazzarri un anno fa. E se nello scorso campionato l’avvio di Donadoni fu traumatico, e costò molto probabilmente la qualificazione in Champions League, non c’è che dire: gli azzurri quest’anno si sono messi nella giusta scia, vento in poppa e vele spiegate verso quel traguardo di cui la società (giustamente) non vuole sentir parlare.
OSTACOLI A VISTA – La navigazione va avanti dunque, ma sarebbe da stupidi ignorare quali e quanti pericoli si frapporranno tra il Napoli e l’approdo nel dolce porto dell’Europa che conta. Il calendario innanzitutto. Gli azzurri saranno impegnati, da qui alla pausa natalizia, ben 15 volte, di cui 5 infrasettimanali con la gara di Cagliari del 10 novembre e gli impegni con Liverpool (doppio) Utrecht e Steaua a togliere fiato, energie mentali e fisiche. Mettendo da parte considerazioni di mercato che in questo momento possono essere fuorvianti e inutili alla causa, il Napoli dovrà attingere a tutte le forze della sua rosa per non avere cali di rendimento, o quantomeno per tentare di arginare periodi di stanchezza che giocoforza faranno capolino anche a Castel Volturno. Sosa, Yebda, Zuniga, Santacroce, Cribari, Vitale, Dumitru, dovranno dare, e dare molto di più di quanto dato fino ad ora. Da loro dovrà arrivare un surplus di energie che il tecnico dovrà convogliare nelle tante e ravvicinate partite che mancano di qui alla sosta.
OCCHIO ALLA DIFESA – In questo prima parte di stagione, la retroguardia azzurra è stato il reparto che forse ha offerto minori garanzie, almeno fino alla partita con la Roma, nella quale finalmente De Sanctis non ha dovuto raccogliere il pallone in fondo al sacco. Ad onor di cronaca, bisogna comunque sottolineare come in alcune partite, o frangenti, la difesa sia stata anche poco protetta dal resto della squadra: Mazzarri ha ormai disegnato il Napoli come un blocco unico e granitico, se alcuni ingranaggi non rendono al meglio giocoforza può risentirne la prestazione di un reparto così importante. Rimane comunque un senso di insicurezza del pacchetto arretrato, sul quale l’allenatore sta lavorando alacremente in questi giorni di sosta, non avendo nessuno dei difensori impegnati con le Nazionali. Un’occasione ghiotta per mettere a punto la macchina difensiva, lubrificarne al meglio gli ingranaggi e ritrovare quella compattezza che è alla base di ogni obiettivo da raggiungere.
[Vincenzo Balzano – Fonte: www.tuttonapoli.net]