Quale può essere il bilancio di una gara che fino al minuto 87’ era sullo 0-0? Si guarda allo specchio il Napoli, all’indomani della bruciante sconfitta in extremis sul campo della Juventus, e cerca risposte all’interrogativo. Fosse finita senza il sinistro velenoso di Zaza, reso ancor più letale dalla deviazione di Albiol, i bilanci sarebbero stati sicuramente positivi. Così, però, non è stato. Individuare i motivi di una sconfitta non è mai processo semplice, soprattutto per il modo in cui è maturata allo Juventus Stadium, ma qualcosa nell’ingranaggio di Maurizio Sarri non ha funzionato al meglio.
Dopo aver vinto otto gare consecutive, i partenopei vengono sconfitti senza trovare la via della rete, così come era successo contro la Roma al San Paolo, ultimo match senza vittoria per gli azzurri. La macchina perfetta di Sarri, contro la Juventus paga l’incapacità di trovare alternative alle mosse tattiche di Allegri, che annulla il gioco sugli esterni del Napoli e toglie respiro ad Higuain, asfissiato costantemente dai due centrali bianconeri.
Su questo, nelle prossime ore, il tecnico del Napoli dovrà riflettere. Lavorare ancora di più su quella mentalità tanto invocata alla vigilia, donare alla squadra quelle alternative tattiche di cui la Juventus è già fornita (emblematico il passaggio alla difesa a quattro, nonostante la serie aperta di vittorie, e che mancano invece agli azzurri. Troppo legati alla propria idea, senza avere una variante sul tema quando l’avversario prepara la gara proprio per cercare di annullare tutte le tue convinzioni. Il Napoli, invece, ci ha sbattuto la testa fino alla fine, si è rinsaldato nell’animo nel solo possesso palla, senza provare ad affondare il colpo sulla preda. Errore da principiante, proprio sul campo di una squadra che ha dimostrato, già da tempo, di avere risorse inaspettate e poter in qualsiasi momento riscrivere la sua storia. Il passo avanti, rispetto alle precedenti uscite allo Juventus Stadium, c’è sicuramente stato. L’esame, però, non è stato superato a pieni voti. Al maestro Sarri l’arduo compito allargare ulteriormente la dottrina di una squadra che ha bisogno di soluzioni alternative.
[Arturo Minervini – Fonte: www.tuttonapoli.net]