La Roma cade al San Paolo sotto i colpi di Higuain e Callejon, in una gara che ha evidenziato alcuni problemi tattici e di intepretazione della gara della squadra giallorossa e del suo allenatore.
Garcia ha dichiarato di aver ordinato di partire aggressivi, ma la Roma a inizio gara si dispone bassa in campo e non mette intensità nella fase difensiva: anche prima del gol di Higuain, il Napoli riesce a sfondare su entrambe le corsie in meno di un minuto. Proprio i binari laterali sono delizia azzurra e croce giallorossa: Gervinho di default non aiuta sul suo lato (il compito è delegato agli intermedi di centrocampo), Florenzi non riesce a dare l’equilibrio per cui è stato messo in campo e dunque è un continuo due contro uno, con Torosidis e Cholevas autori di diversi errori e nettamente in difficoltà contro lo strepitoso Insigne e il solito Callejon. Sul piano offensivo la mancanza di ritmo porta a continui palloni persi a causa anche del perfetto lavoro di pressing – anche sul primo portatore di palla, da parte di Hamsik – effettuato dalla squadra di Benitez. Tutto ciò inibisce totalmente la Roma, che non va oltre un po’ di aggressione – ma solo nei primi 35 metri circa di campo – ma che in avanti esprime zero qualità, vista la partita non esattamente brillantissima di Pjanic e Totti: come nel secondo tempo col Cesena, più volte Gervinho si intestardisce nel cercare dribbling che non portano a risultato. L’1-0 è un risultato che al duplice fischio di Tagliavento va di lusso alla Roma.
Nel secondo tempo il Napoli inizia insistendo nell’impedire alla Roma di giocare il pallone con tranquillità, ma accentua eccessivamente la ricerca della verticalità perdendo troppi palloni facili: questo rinfranca i giallorossi che lentamente cominciano a macinare e hanno anche un paio di occasioni, anche se a dire il vero Florenzi approfitta dell’assenza di Maggio, infortunato, per battere a rete. Anche Gervinho cresce, ha più opportunità per scatenare il suo uno contro uno con spazio, ma Garcia resetta tutto con i cambi. Escono infatti Totti, prevedibilmente dopo un’ora di gioco, e Florenzi, che stava iniziando a trovare il bandolo della matassa, per far spazio a Destro e Iturbe. Da quel momento la squadra in maglia bianca ricomincia a soffrire sul piano del possesso palla; Benitez inserisce anche Gargano per rinforzare il centrocampo e Mertens per donare freschezza all’attacco, ripristinando la situazione del primo tempo al netto della stanchezza degli uomini in campo dall’inizio. I minuti passano e Garcia prova il tutto per tutto, inserendo Ljajic al posto di Torosidis e spostando Nainggolan sul lato destro difensivo. La mossa però si rivela un autentico suicidio: proprio il numero 4 perde da centrocampista un pallone sanguinoso che permette a Higuain di viaggiare sulla corsia lasciata scoperta e di servire a Callejon il pallone del 2-0.
La perfetta interpretazione della partita da parte di Benitez e la mancanza di contromisure, qualità ed equilibrio quella della Roma hanno dunque deciso il match del San Paolo.
[Gabriele Chiocchio – Fonte: www.vocegiallorossa.it]