7 aprile 2012, 31esima giornata della Serie A 2011/12. Il Milan, capolista in classifica, cade in casa sotto i colpi della Fiorentina che nella ripresa con Jovetic e Amauri ribalta il momentaneo vantaggio firmato Zlatan Ibrahimovic. La Juventus, invece, passa senza troppi problemi a Palermo con Bonucci e Quagliarella e conquista la vetta. Fu quello il giorno del sorpasso, la giornata di campionato decisiva che permise ai bianconeri di ottenere il primo Scudetto della gestione Conte. Una marcia trionfale destinata a durare ancora per molto, un primato che ha accompagnato i campioni d’Italia per quasi un anno e mezzo.
Da quel 7 aprile, infatti, la Juventus ha sempre conservato la vetta: 525 giorni, ben 75 settimane prima della svolta di sabato scorso, quando i bianconeri a San Siro contro l’Inter non sono andati oltre il pareggio e il Napoli qualche ora dopo s’è sbarazzato dell’Atalanta. Una classifica poco significativa dopo tre giornate, ma un dato certamente da segnalare che mette un po’ di sale in un campionato che, si spera, possa essere più emozionante rispetto a quello passato sostanzialmente dominato da bianconeri. Ieri sera in vetta ad affiancare il Napoli s’è aggiunta la Roma, la vera sorpresa di questo primo scorcio di stagione. A sorprendere è soprattutto la quadratura difensiva di una squadra che l’anno scorso dopo 270 minuti aveva già incassato sei reti e che ora, invece, è ferma a quota uno. Miglior difesa della Serie A e secondo migliore attacco, alle spalle di un Napoli che vince e diverte. Gli avversari della squadra azzurra – dal Bologna al Chievo, passando per l’Atalanta – non erano di quelli impossibili, ma il cambio di rotta rispetto alla passata stagione è evidente. Benitez chiede ad almeno sette giocatori di accompagnare costantemente la manovra offensiva. Un dato che, unito alla qualità delle bocche da fuoco a disposizione in attacco, permette alla squadra partenopea di sbloccare le partite anche quando gli avversari si difendono in dieci. Napoli e Roma 9, poi Inter, Juventus e Fiorentina appaiate a quota sette. Una classifica insolita, anche se alle spalle ci sono solo tre giornate.
Dalla testa alla coda ecco Sassuolo e Catania. I neroverdi anche dopo la trasferta di Verona non si sono schiodati dall’ultimo posto. Sono arrivati, però, i primi segnali incoraggianti. Una ripresa dominata al Bentegodi, la poca lucidità in zona gol l’unico neo di una squadra che sta cominciando a prendere le misure a un campionato completamente diverso da quello di B e mai esplorato. Situazione differente a Catania dove c’è una squadra che – dopo la migliore stagione della sua storia – si aspettava tutt’altro inizio. “Siamo stati condizionati dalle voci di mercato”, ha ammesso Pulvirenti che in estate – insieme al nuovo vice-presidente Cosentino – ha rivoluzionato la rosa. I cambi, al momento, non giovano all’organizzazione complessiva di una squadra lontana parente di quella applaudita ed ammirata nella passata stagione.
E’ stata, però, anche la giornata del derby di Genova. Un 3-0 a favore dei rossoblu sorprendente, perché prima di domenica sera Liverani era sulla graticola e Delio Rossi, quantomeno, sapeva come far girare la sua squadra. E’ servita la stracittadina per cambiare le carte in tavola. “Abbiamo perso male, chiederò spiegazioni anche a Delio Rossi”, ha detto il presidente Edoardo Garrone. Sconfitta inaspettata, un ko umiliante la cui onta potrà essere cancellata solo tra un girone, quando una delle sfide più calde e appassionanti della Serie A andrà nuovamente in scena.
Lazio e Milan le uniche due big attualmente un po’ in ritardo in classifica. Nulla di preoccupante per i biancocelesti, tre punti in meno rispetto ai nove a disposizione sono, infatti, da mettere in preventivo se già alla seconda giornata devi fare i conti con la trasferta di Torino contro la Juventus. Per il Milan, invece, arrivano i primi segnali che riportano con la mente a dodici mesi fa, quando il disastroso inizio di stagione mise tutti in discussione, Allegri compreso. Se la strada sarà quella lo dirà questo tour de force che accompagnerà le squadre impegnate in Europa per le prossime tre settimane. A preoccupare, più che altro, sono i tanti infortuni che a Milanello hanno già messo ko una squadra intera. Allegri è già in totale emergenza e domenica a San Siro – dopo l’esordio il Champions col Celtic – arriverà il Napoli.
[Raimondo De Magistris – Fonte: www.tuttomercatoweb.com]