Il sospetto s’era insinuato già nell’amichevole di settimana scorsa contro l’Olanda; ieri sera, nel primo match valido per le qualificazioni ad Euro 2016, è arrivata una conferma importante (stesso risultato, 2-0): l’Ital-Conte è bella e vincente.
Sia chiaro, in quanto italiani, non ci faremo ammaliare facilmente da un ottimo inizio contro due avversari così in difficoltà (l’Olanda, sconfitta anche dalla Repubblica Ceca, sta affrontando la difficile transizione da Van Gaal a Hiddink, mentre la Norvegia non è certo una formazione temibile, di questi tempi), ma allo stesso tempo è chiaro a tutti che un’Italia così solida e così decisa (oltre che vincente in amichevole, cosa che con Prandelli era un miraggio) non si vedeva da tempo e ciò non può far altro che scaldare i nostri cuori di tifosi occasionali degli azzurri (perché alla fine, nel Bel Paese, si sa, mondiali ed europei a a parte, nel petto di ognuno di noi battono sempre prima i colori dei club).
Eppure la rivoluzione non è stata così radicale.
La difesa a 3 è una soluzione adottata in passato anche dal “vecchio” CT (in particolare quando c’era da affrontare avversari ostici come Brasile e Spagna e dunque faceva comodo affidarsi al blocco Juve), così come i pilastri sui quali Conte vuole costruire la Nazionale sono quasi esattamente gli stessi del precedente corso (vedi, su stessa ammissione del tecnico leccese, i vari Buffon, Barzagli, Chiellini, Pirlo, De Rossi e Marchisio).
Beh, già se guardiamo all’attacco ci rendiamo conto di un’assenza “importante”: Mario Balotelli, nuovo attaccante del Liverpool, in questi due match, è rimasto a guardare gli ex compagni dalla sua nuovissima (e gigantesca) casa sulle sponda “rossa” del fiume Mersey; così come il tante volte discusso Antonio Cassano ed il macchinoso oriundo Thiago Motta (ma qui subentra anche un fattore legato all’età).
In avanti, infatti, la coppia titolare è sempre stata formata dal nuovo duo delle meraviglie Immobile-Zaza, autori anche di un goal a testa nei due match appena disputati. Primo cambio, subito dietro la coppia proveniente direttamente dalle scuderie bianconere, il maltrattato (dai precedenti CT e dagli infortuni) Mattia Destro, con in panca un sorprendente Giovinco, voluto fortemente dal generale Conte come ai recenti tempi della Juve (leggermente più in disparte El Shaarawy e Quagliarella, quest’ultimo convocato in extremis per sostituire l’acciaccato Osvaldo).
Insomma, si potrebbe parlare di nuova gioventù, se fossimo poco attenti alle carte d’identità degli altri 9 titolari; in realtà, però, questa prima versione dell’Ital-Conte non è altro che una trasposizione della sua Vecchia Signora in azzurro e ciò lo si deduce proprio dagli uomini schierati e dalle convocazioni, che hanno visto scendere in campo tra i titolari tanti giocatori bianconeri e tanti ex assidui frequentatori del centro di Vinovo, sia per la prima squadra che per le giovanili (più, ad esempio, il Ranocchia tanto amato ai tempi di Bari e qualche innesto da Roma, Lazio, Torino e Milan, oltre al solito fenomeno Verratti).
Di certo comunque, il sospetto che l’Italia dell’ex tecnico della Juve possa dare inizio ad una nuova era per il calcio italiano è lecito. Non fosse altro per il modo di giocare e di affrontare gli avversari che rassomigliano più a quello di un club che quello di una Nazionale (che poi negli altri grandi paesi del calcio sia così da diversi anni è uno dei motivi del nostro ritardo), ma anche per il semplice fatto che un CT con tutta questa grinta, sulla panchina azzurra, forse, raramente l’abbiamo visto…
p.s. una menzione va anche all’Under 21 di Di Biagio, che ieri ha liquidato Cipro per 7-1 (dopo l’iniziale svantaggio) e si è qualificata come testa di serie ai play-off per partecipare al prossimo europeo di categoria (giugno 2015). Ora gli azzurrini dovranno vedersela con una tra Olanda, Croazia, Slovacchia, Svezia, Ucraina ed Islanda per poter raggiungere la fase finale; anche qui, potrebbero venirne fuori delle belle…
[Andrea Uttieri – Fonte: www.goalnews24.eu]