COVERCIANO – Dieci mesi dopo ritorna la Nazionale. Dal 18 novembre, giorno dell’ultima gara terminata con la vittoria dell’Italia contro l’Armenia a Palermo per 9-1, il commissario tecnico Roberto Mancini e gli Azzurri trovano un clima completamente diverso, condizionato dalla lunga assenza e dall’emergenza legata al Covid 19. A parlare di un’atmosfera insolita è lo stesso ct nel corso della conferenza stampa che ha aperto oggi il raduno di Coverciano, in vista delle prime due gare della UEFA Nations League in programma venerdì 4 settembre (ore 20.45 – diretta su Rai 1) a Firenze con la Bosnia Erzegovina e lunedì 7 (ore 20.45 – diretta su Rai 1) ad Amsterdam con i Paesi Bassi.
Abbronzato e sereno, Mancini inaugura la nuova stagione partendo dai risultati positivi e dall’ottimismo che ha accompagnato il cammino dell’Italia fino ad oggi: “Sono molto contento di essere tornato a Coverciano e di avere ritrovato i ragazzi dopo tanti mesi. Nelle ultime ore abbiamo fatto i test e fortunatamente sono risultati tutti negativi, quindi siamo soddisfatti e pronti a lavorare. Non sono preoccupato da questa situazione, le cose stanno migliorando e spero che al più presto si possa tornare alla normalità”.
Parte così la seconda edizione della Nations League, la più recente competizione internazionale, una tappa importante per l’Italia che punta alla finale e a migliorare il Ranking Fifa. “Ricominciamo con una carica maggiore – ha spiegato Mancini – non giocando da tanto c’è ancora più voglia di tornare in campo e di rivedere la bella Italia che abbiamo lasciato qualche mese fa. I giocatori sono gli stessi. Bisogna controllare la condizione fisica, vediamo in questi giorni come stanno e poi cercheremo di trovare delle soluzioni. Se un giocatore è bravo, magari non potrà reggere i 90 minuti, ma la sua parte la farà sempre”.
Ma gli obiettivi del ct sono soprattutto a lungo termine: “Il mio obiettivo – spiega – è quello di fare bene agli Europei e fare bene al Mondiale. Sarebbe un dispiacere lasciare la Nazionale a qualcun altro”. Il ct, dunque, punta al Mondiale 2022 e sottolinea, in risposta ad una precisa domanda: “Nessun club mi ha cercato, d’altronde è difficile: ho iniziato un lavoro due anni fa e mi pare sia stato fatto ottimo lavoro, vogliamo continuare a crescere e migliorare. Lippi? Non c’è nulla da spiegare, lo ha già fatto il presidente. Non la ritengo una cosa importante. Gravina me ne ha parlato perchè la notizia era uscita sui giornali e la cosa è finita lì. Non ho avutobisogno di essere rassicurato, nè che mi venisse spiegato niente”. Venerdì in campo contro la Bosnia Erzegovina, Mancini non ha dubbi: “Dobbiamo ripartire dall’entusiasmo che eravamo riusciti a creare nel gruppo di qualificazione, dalla voglia di rigiocare per la Nazionale e dalle basi e dalle certezze che abbiamo in questo momento, ovvero quelle di una squadra che sta giocando bene e si diverte. Contro la Bosnia non sarà una partita facile, poi valuteremo per quella di Amsterdam. Sono stati mesi difficili. Ma la squadra, che può ancora migliorare, ha già la sua base di gioco. Certo ci manca Verratti e di Jorginho non conosciamo la condizione”.
Tre i precedenti con la Bosnia Erzegovina: dopo la sconfitta (2-1) in amichevole nel novembre 1996 in una gara che segnò la fine dell’era Sacchi, la Nazionale ha vinto il doppio confronto nelle qualificazioni a EURO 2020 (2-1 a Torino e 3-0 a Zenica). L’Italia è imbattuta a Firenze, dove ha giocato 26 incontri collezionando 20 vittorie e 6 pareggi. Risale a cinque anni fa l’ultimo match disputato al Franchi: un gol di Graziano Pellé regalò agli Azzurri il successo per 1-0 su Malta e tre punti preziosi per la qualificazione a EURO 2016.
Prima dell’inizio della conferenza stampa di Mancini, il capo ufficio stampa Paolo Corbi ha voluto ricordare le figure di alcuni giornalisti ed addetti ai lavori dei media scomparsi dopo l’ultimo raduno dell’Italia. In questo senso sono stati menzionati il regista televisivo Vincenzo Belli ed i giornalisti Alessandro Rialti, Franco Lauro, Gianni Mura.
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