Si avvicina la sfida di semifinale della Confederations Cup per gli Azzurri. Domani sera sarà la Spagna a contendersi un posto per la finale. Claudio Marchisio, da il suo punto di vista sulla sfida e dei consigli per i compagni:
“Dobbiamo essere bravi a giocare una partita accorta, come quella della prima all’Europeo. In quell’occasione abbiamo messo in difficoltà i Campioni del Mondo: nella finale abbiamo sbagliato, ma proprio questo ci può aiutare a non commettere più quegli errori. Se partiamo battuti? Battuti no, loro sono i più forti e lo hanno dimostrato vincendo tutto quello che era possibile vincere, ma noi ci sentiamo di partire alla pari e lo scorso anno lo abbiamo dimostrato”.
Grande assente Mario Balotelli come sottolinea in questo passaggio:
“Mario ci manca ed è normale, è un grande campione. É maturato e lo ha dimostrato in questa Confederations, tenendo palla e facendo reparto da solo. Sicuramente Balotelli ci teneva a giocare questa partita, ma dietro di lui ci sono giocatori come Gilardino per i quali parlano i numeri e i titoli vinti, quindi non siamo preoccupati”.
Quindi torna a rispondere alle domande su una possibile pressione per la Spagna, che ha i favori del pronostico:
“Sono tanti anni che hanno la pressione addosso e non sbagliano mai una partita. Anche contro la Nigeria hanno subito, rischiato e alla fine vinto largamente. Per quello che riguarda noi, credo che le critiche siano sempre troppo eccessive: è vero, abbiamo subito troppi gol, ma alla fine le partite le abbiamo vinte e siamo andati lo scorso anno in finale, oggi in semifinale. Credo che questa squadra abbia sempre creato tanto e abbia reagito al meglio alle situazioni. Una reazione come quella contro il Giappone e come quella contro il Brasile è da grande squadra. Il nostro modo di giocare non è cambiato, ma credo sia solo una questione di condizione”.
Sul clima, avversario non di poco conto dice:
“Questo torneo serve anche come preparazione al Mondiale. Sempre se ci qualifichiamo, dovremo tenere conto di questo: si gioca su distanze che sono grandi come l’Europa, qui a Fortaleza non c’è sicuramente il clima che abbiamo trovato a Rio. Di questo anche tutto lo staff ne dovrà tenere conto per prepararci al meglio”.