Nazionale: un modulo da conservare per il Mondiale

Quando dire ‘fuori a testa alta’ può avere un senso. Una partita che meritava epilogo diverso persa ai rigori contro una Spagna che ha patito – sia tecnicamente che fisicamente – le scorribande azzurre sulle corsia esterne. Decide l’errore di Bonucci, passano i ragazzi di Del Bosque con Jesus Navas che, oltre a segnare il rigore decisivo, è risultato il migliore in campo tra le fila spagnole. Uscire dopo la migliore partita disputata nella competizione. Questa la beffa che gli azzurri devono digerire dopo 120 minuti giocati ad altissimi livelli. Solo ai supplementari i ragazzi di Del Bosque sono riusciti ad attaccare con continuità complice una stanchezza che non permetteva più all’Italia di controllare il gioco e ripartire in velocità. Merito di una condizione fisica in crescendo gara dopo gara, merito – soprattutto – di un modulo cambiato per l’occasione che ha permesso a Prandelli di porre rimedio agli evidenti problemi difensivi palesati nella fase a gironi: otto gol subiti in tre partite.

E allora si torna alla difesa a tre. Ci si affida al blocco Juventus che negli ultimi due anni ha fatto la differenza anche in Serie A. Barzagli, Bonucci e Chiellini davanti a Buffon per fermare le sortite offensive della nazionale più forte al Mondo. Poi Christian Maggio, decisamente più efficace quando viene schierato sulla linea dei centrocampisti. Ieri il migliore in campo, un altro calciatore quando può giocare qualche metro più avanti e con un aiuto più significativo in fase difensiva.

Contro la Spagna, quindi, è mancato solo il gol, quello che avrebbe permesso agli azzurri di tornare al Maracanà per affrontare nuovamente il Brasile. Poca precisione e crediti con la fortuna da riscuotere tra un anno, quando la posta in palio sarà decisamente più alta. Da ieri sera, però, nessuno avrà più dubbi sul modulo da schierare.

[Raimondo De Magistris – Fonte: www.tuttomercatoweb.com]

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