Il lavoro che spetta a Prandelli è arduo e assai delicato.L’Italia che gli verrà affidata provenie dalla brutta sconfitta 3-2 ad opera della Slovacchia,che significano 2 anni di lavoro e preparazioni psicologiche buttate all’aria.
Come uno specchio in cui abbiamo rivisto la strada percorsa,ma che non ha portato ad altro che 2 pt al Mondiale 2010 che per l’Italia si chiudono. E’ ormai sancito il fallimento del nostro calcio,lontano dagli albori del 2006, dove si sono susseguiti campioni ormai “spremuti” e alcuni giocatori decisamente non ai livelli di Totti e Del Piero.
Le soluzioni che si dovrebbero attuare sono molteplici,tra cui: La valorizzazione del settore giovanile a lungo intrapresa da molte società come Napoli, Inter e Roma;oppure perchè no? Dare fiducia ai giovani promettenti Under-21 tra cui spiccano i talenti di Mannone, Balotelli, De Silvestri, Santon, Poli, Marilungo, Matri, Schelotto e Okaka necessari a ringiovanire la nostra Nazionale, e proprio questi 2 anni di preparazione agli Europei 2012.
Se Prandelli deciderà di optare per questa “rivoluzione”, chissà che non decida di affidarsi momentaneamente a degli elementi che aiuteranno a dare l’ossatura giusta della squadra, ovvero i veterani che hanno contribuito alla vittoria dei Mondiali 2006 come Totti o Pirlo, oltre che affidarsi ai campioni scartati da Lippi (Cassano e Balotelli).
La strada per il prossimo Mondiale è ancora lunghissima, ma per lo scalo Europeo di Ucraina-Polonia 2012, molto si può fare e si deve fare.