Olandesi Volanti. Italia tre schiaffi per reagire…
Chi ricorda la grande Olanda degli anni ’70? Paragone forse troppo esagerato ma lasciate che il sogno azzurro non venga spezzato da un deludente primo tempo piuttosto da una favola ancor più bella. Nel prato di Berna gli “Olandesi Volanti” fanno spettacolo, sapendo all’occorrenza soffrire e dimostrando che per essere vincenti non basta la forza, la qualità e la fantasia. L’Italia non ha incarnato questi fattori tuttavia ha mostrato una mezz’ora dove avrebbe potuto stendere qualsiasi avversario. Ma questi olandesi, così imprendibili nelle ripartenze sono riusciti a ridicolizzare una difesa, la difesa più forte al mondo. E non serve dire peccato per Cannavaro o nasconderci dietro errori arbitrali, si poteva perdere con più onore, almeno nel punteggio ma il risultato sarebbe stato sempre a favore degli uomini di Van Basten. Squadra tatticamente ben messa in campo con i centrali insuperabili nel gioco aereo e con gli esterni che ripartivano sempre con grande velocità. Un gioco semplice ma allo stesso tempo efficace. Una squadra composta di diversi giovani con un grande avvenire davanti. Una nazionale forse la meno temuta nel girone ma che ha saputo subito dimostrarsi la più in forma. E allora lasciamo perdere il piangersi addosso, piuttosto palla al centro, venerdì vietato fallire… NEL SEGNO DI AMBROSINI – E’ lui la vera novità di questa prima giornata azzurra. Inserito al posto di De Rossi per dare più copertura al centrocampo, sin dai primi minuti si conferma una buona scelta tattica. Pochi interventi ma preziosi per tamponare le ripartenze degli “orange”. Una posizione che garantisce una maggio copertura e più spazio per la preziosa azione in cabina di regia di Pirlo. METTE I BRIVIDI VAN NISTELROOY – siamo al 17’ minuto la temuta punta del Real ci mette i brividi. Errore di Zambrotta che si fa intercettare il pallone da Kuyt che innesca Van Nistelrooy il quale aggira Buffon che è bravo a non stenderlo. Il movimento del portiere costringe l’attaccante olandese infatti a decentrarsi di molto e a perdere l’occasione per calciare in porta: infatti poi il suo assist è stato ben respinto dalla difesa azzurra. Non si possono commettere leggerezze nella propria trequarti difensiva. Al 23esimo è ancora il giocatore olandese a tentare il colpo ma è attento Materazzi che devia in angolo. RUUD FA CENTRO MA IN FUORI GIOCO – 26’esimo minuto, al terzo tentativo la punta olandese fa centro. Un gol di rapina, un classico per lui. Una rete che tuttavia desta più di un sospetto per un fuorigioco che dalla moviola sembrava netto. RADDOPPIO DI SNEIJDER, TULIPANI SCATENATI – cinque minuti dopo, nemmeno il tempo di reagire, nemmeno il tempo di vedere un possibile rigore su Toni che gli spietati uomini di Van Basten colpiscono ancora: tre lanci per portare il centrocampista olandese davanti a Buffon. Una conclusione al volo che anticipa il portierone azzurro. E sono 2! Manovra da manuale ma tanti spazi lasciati dalla difesa italiana, apparsa impreparata e un po’ distratta. “SFILACCIATI” E FRETTOLOSI, BUFFON SALVA BARACCA E BURATTINI – le seconda rete degli uomini di Van Basten è una vera doccia fredda. Da quel momento in poi la squadra perde coraggio e le manovre diventano farraginose. Per fortuna che al 43esimo c’è Buffon a dire di no a Van Nistelrooy con un intervento prodigioso. C’è fretta di ribaltare il risultato e conseguente imprecisione nelle conclusioni. La squadra Campione del Mondo deve reagire, qualcosa deve cambiare nello spirito degli azzurri. AGGRESSIVITA’ AZZURRA – Che nella ripresa ripresa sarebbe suonata un’altra musica era nella speranza e nella convinzione di tifosi e nella squadra azzurra. Quella nazionale non poteva essere quella che vinto un campionato del mondo. La reazione era attesa e non si è fatta desiderare anche se la frittata era stata già fatta con i due gol incassati nel primo tempo. Con l’ingresso di Grosso la spinta azzurra inizia a prendere corpo e anche Ambrosini torna a suonare la carica trascinando in avanti i compagni. La pressione cresce in mezzo al campo e gli olandesi appaiono stanchi e timorosi del ritorno di forza degli azzurri. L’ORA DI ALEX - forza fisica si ma di piedi buoni forse un po’ pochi per trovare le manovre vincenti anche se sulla sinistra Grosso fa il bello ed il cattivo tempo. Del Piero può essere la carta del riscatto azzurro. Il numero 7 non si fa attendere ed entra subito nel vivo del gioco con due conclusioni: la prima debole sul portiere (21esimo minuto), la seconda al 25esimo dove il pallone finisce alto. Per lo meno una reazione concreta. Il gioco inizia a farsi più fluido e si riesce a mantenere un costante pallino di gioco. ULTIMA SPERANZA CASSANO - la forza della disperazione porta il ct Donadoni ad inserire anche Cassano in campo, nella speranza di creare ulteriori problemi all’attenta difesa olandese. I suoi numeri incantano, la squadra ha finalmente ritrovato la sua identità. Inizia qui lo show di Van Der Sar: al 32esimo sulla conclusione di Grosso, un minuto dopo miracoloso intervento sulla magistrale punizione calciata da Pirlo (gli migliore tra gli azzurri). ITALIA ATTACCA L’OLANDA PUNISCE– massimo sforzo offensivo e massima punizione. Beffardo il tre a zero che chiude i giochi. Siamo al 34’esimo minuto: Kuyt mette in mezzo per Van Bronckhorst, che batte Buffon dopo che lo stesso portiere pochi istanti prima si era adoperato in un grande intervento. Complicità di Zambrotta che interviene sul tiro. Gli ultimi minuti continuano ad esaltare gli avversari che possono giocare sul velluto mostrando tutti i suoi assi nella manica da Van Persie a Afellay. Per gli azzurri un’inaspettata doccia fredda non solo per il primo tempo giocato inspiegabilmente in modo timoroso e senza ragionare quanto per aver incontrato una signor nazionale che in molti la davano addirittura come avversario poco insidioso.
Ora solo un pensiero per la prossima sfida, è una nuova alba, gli italiani hanno ancora grande fame di successi…
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