La Svezia passa nella ripresa superando per 2-0 la Grecia campione in carica. Un titolo che non ha onorato la squadra di Rehhagel che ha fatto davvero poco per cercare di vincere la gara. Lunghe meline, fitta rete di passaggi per spezzare il gioco, addormentare la partita. Compito ben svolto e con il lieto fine se non fosse che tra le fila svedesi giochi un certo Zlatan Ibrahimovic, giocatore decisivo come pochi. Anche oggi, la star neroazzurra diventa decisivo, pur non mostrando di essere al 100%. Quando ci sono giocatori di questo livello però, basta poco per ritenerlo indispensabile anche con “una gamba sola”. FORTE PRESSING SUGLI SVEDESI – partiva con i migliori auspici la sfida tra la regina d’Europa in carica e l’insidiosa Svezia. La partenza è un mix di aggressività e pressing da parte dei greci, forse allo scopo di intimorire e spezzare il ritmo che poteva imporre la squadra del ct Lagerback. L’arbitraggio piuttosto permissivo se si esclude l’ammonizione lampo su Charisteas al primo duro intervento di gioco. IBRA SFIORA IL COLPO GROSSO – le azioni sono al contagocce e la squadra svedese, più propensa a creare manovre offensive, non trova spazi ne continuità di gioco. Solo un lampo di Ibrahimovic da qualche brivido alla partita. Siamo al 32esimo e lo svedese colpisce di testa un pallone che sfiora il palo sopra la traversa di Nikopolidis, bel gesto tecnico, uno dei pochi nel primo tempo. MELINA GREGA – Se si esclude la conclusione di Basinas allo scadere deviata da Isaksson in angolo i greci si limitano a tener palla, a fare melina a tutto campo. Abbassare i ritmi, riproporre un gioco, che piaccia o no, è stato il motivo dominante nello scorso in parte fortunato europeo vincente. Un modo di condurre la gara che piace poco sugli spalti dove in molti tifosi svedesi iniziano a fischiare. LAMPO IN AVVIO RIPRESA – solo 3 minuti della ripresa e Wilhelmsson fallisce a tu per tu con il portiere una palla gol piuttosto clamorosa. E’ un lampo che non trova seguito, la gara si fa spezzettata e i greci badano a mantenere il clima “soporifero” della prima frazione di gioco anche con una serie di falli per bloccare le fonti del gioco. IBRAHIMOVIC TORNA AD ESSERE DECISIVO – chi ricorda le gesta in campionato non può trovare qualche analogia con la serata. Ibrahimovic è sempre lui il protagonista anche quando un grigiore generale minaccia di farla da padrone. La sua conclusione di destro al 22esimo è di quelle che non lascia scampo al portiere di turno. Una rete alla Ibrahimovic, un tiro che in pochi possono vantare di avere. Potente e preciso a gonfiare una porta che sembrava persino blindata per gli svedesi. COLABRODO DIFENSIVO, LA SVEZIA CHIUDE I CONTI – nemmeno 5 minuti e la Grecia si complica le cose, regalando il successo agli avversari. Dormita generale e Ljungberg si ritrova davanti al portiere a pochi metri dalla porta. La respinta crea una carambola beffarda che nessuno nella difesa greca sa leggere e così ci pensa Hansson a chiudere i conti, appoggiandola di quel poco che basta per far varcare al pallone la linea fatale. Con questo successo la Svezia affianca la Spagna a tre punti mettendo una seria ipoteca sul passaggio del turno. Delude la Grecia che non fa nulla per rischiare di vincere la gara e continuando a restare a guardare finisce per soccombere. La baracca ha ceduto… - articolo letto 402 volte