Negli anni Cinquanta Herrera trionfò in Spagna, vincendo quattro volte il campionato di calcio spagnolo, due con l'Atlético Madrid e due con il Barcellona. Con il club catalano conquistò anche una Copa del Generalísimo (ora "Copa del Rey") e due Coppe delle Fiere (ora Coppa UEFA). Moratti, dopo una doppia sconfitta in Coppa delle Fiere con il Barcellona, vittima del solito colpo di fulmine, se lo assicura a stagione ancora in corso. Così nel 1960 lascerà il Barcellona a seguito di forti polemiche provocate, tra l'altro, dai contrasti con la stella della squadra blau-grana Ladislao Kubala. Così Herrera emigrò in Italia siglando un accordo con l'Inter con uno stratosferico ingaggio di 45 milioni a stagione (premi esclusi!). L'Inter di Herrera diventò la squadra più forte del mondo negli anni Sessanta, ed è ritenuta la miglior Inter di tutti i tempi. Nelle sue otto stagioni come allenatore, l'Inter di Herrera vinse due Coppe dei Campioni, due Coppe Intercontinentali e tre scudetti. Helenio Herrera si distinse come allenatore per essere un grande stratega. Si basava sulla difesa, che considerava il miglior attacco, e sulla velocità del contrattacco. Tatticamente fu il precursore nell'utilizzo del libero. Fu uno dei primi allenatori ad utilizzare la psicologia come strumento per motivare i giocatori e confondere gli avversari. Incentivò il tifo, sollecitando gli appassionati ad essere il dodicesimo uomo partecipando attivamente durante la partita con bandiere e cori COME MAI PRIMA. - articolo letto 1384 volte