95° Tour de France 9° tappa: Riccò fa Sognare l'Italia in giallo
Se il Col d'Aspin fosse stato posto all’arrivo oggi molto probabilmente avremmo assistito ad uno spettacolo di maggiore caratura. Ciononostante il Riccardo Riccò ammirato nella tappa odierna –la prima vera asperità della Gran Boucle 2008 (Toulouse – Bagnères de Bigorre)- è stato stupefacente. In sostanza nessuno è riuscito in codesta frazione ad imporre un ritmo superiore al gruppo dei migliori, essendo l’ascesa da sostenere non irretibile, e quindi poco incline a selezioni ad hoc. L’azione impetuosa del corridore della Saunier Duval ci ha addirittura riportato alla memoria le gesta di un “baritono” come Marco Pantani che, nell’orchestra delle due ruote, specie sulle cime storiche, esaltava se stesso ed il ciclismo intero. Come una sorta di coloritura musicale il ciclista sassolese ha oggi allietato una giornata destinata altrimenti a non alienarsi più di tanto dalla routine, e lo ha fatto in una maniera sorprendente, degna di un campionissimo. Riccò è partito come un razzo a 29 km dal traguardo. Ha transitato di gran carriera sull’Aspin e poi ha cercato – con insperato successo- di conservare il vantaggio di circa 1’15’’ sul gruppo maglia gialla, malgrado i tanti km di discesa e pianura che di norma finiscono con l’agevolare chi insegue e perciò con il rovinare la festa a chi dirige le danze. Dopo questa prodezza Riccò accusa uno svantaggio ormai ragionevole (2’35’’) sul battistrada Kirchen, e meno di un minuto e mezzo sul favorito per la vittoria finale Valverde. Speriamo allora finalmente di esser riusciti a trovare un autentico fuoriclasse del pedale, come l’istinto ci suggerisce. L’Italia negli ultimi 43 anni ha vinto la Corsa Gialla in una sola occasione (proprio con Pantani, cui Riccò ama misurarsi magari con il classico spirito di sognatore), e per una Nazione storicamente fra le potenze di tale Sport è quasi un’eresia cui bisognerà porre rimedio con celerità. Dovrà arrivare lestamente il momento di collocarci in pari con noi stessi e con la sfortuna che sovente ha marchiato le nostre partecipazioni in terra di Francia. Riccò è un fuoriclasse (anche se rimane una "schiappa" a cronometro) che sembra avere le caratteristiche per compiere il classico salto di qualità, per la consacrazione che tutti aspettano. L’altro cui confidiamo per un Super Tour è Damiano Cunego, avanti in classifica generale rispetto a Riccò. Entrambi hanno più o meno le stesse caratteristiche. Debbono soltanto metterle a frutto come Dio comanda. Domani si ricomincia con il primo spauracchio di codesta corsa: lo spettacolo è assicurato; speriamo anche la gloria italica… - articolo letto 210 volte