Sempre più condizionata dalle piccole società, la Federazione continuò ad inflazionare il campionato che cresceva senza fine come un soufflé.
La concessione che venne accordata alle sempre più insofferenti grandi squadre, fu un nuovo format con minor spazio alle eliminatorie locali, e maggiore per gli scontri a livello nazionale. Questa riforma non risolse tuttavia il problema, anzi lo aggravò, perché ora la fase regionale era divenuta uno scontato e fastidioso incomodo con gare imbarazzantemente squilibrate atte solo a procurare infortuni ai giocatori, taluni oramai ingaggiati dalle grandi società a suon di migliaia di lire.il 23 maggio avrebbe dovuto svolgersi l'ultima giornata del girone finale.
Eventi politici di ben più alta levatura investirono tuttavia la settimana precedente la gara. Il Parlamento italiano aveva votato giovedì 20 maggio i pieni poteri al governo, al fine dell'ingresso nella Prima guerra mondiale. Sabato 22 maggio venne dichiarata la mobilitazione generale, e così, assai precipitosamente, la FIGC decise l'immediata sospensione del campionato.
Il provvedimento fu molto criticato, in particolare dalla società ligure. Il 23 maggio, Pentecoste, l'Italia dichiarava guerra all'Austria. Nelle settimane seguenti i dirigenti della FIGC discussero di cosa fare dell'inconcluso torneo.
Si decise dunque che il torneo si sarebbe ultimato dopo la fine della guerra che, si era convinti, si sarebbe risolta con una vittoria nel giro di poche settimane. Il Consiglio Federale tornerà a riunirsi solo nel 1919 per organizzare il campionato 1919-20, col titolo a quel punto vacante da quasi quattro anni. Non avendo più senso giocare le gare restanti, il 23 settembre 1919, alla vigilia del nuovo torneo, la FIGC dichiarò il Genoa Campione d'Italia per la settima volta, ritenendo valida ed efficace la classifica quale era al momento dell'ingresso in guerra.
Sfortunatamente molti dei genoani neocampioni, in primis il terzino Claudio Casanova, non sapranno mai della loro vittoria, perché tragicamente scomparsi in guerra. - articolo letto 2089 volte