Beh si parla da un po’ della mancanza di portieri italiani di livello, si dice che dietro Buffon c’è il vuoto, che la storica scuola italiana si è bloccata, che nessuno raccoglie il testimone di Zoff o Alberatosi o Zenga. Non sarà che andare a prendere portieri con improbabili cognomi sudamericani sia più semplice che investire nei giovani italiani? Perché ci viene questo dubbio? Avete notato che papere riescono a combinare i vari Muslera, Dida e compagnia? Certo si può affermare che abbiamo in Italia anche “fuoriclasse” come Julio Cesar e Frey e altri ottimi numeri 1 stranieri, ma non basta. I giovani portieri ci sono e sono bravissimi, alla Sampdoria c’è Fiorillo, la Roma ha (aveva) Curci, l’Atalanta Consigli, in serie B ci sono Viviano (Brescia), Zotti (su cui la Roma non ha creduto), Alfonso (al Pisa) e altri. Sono tutti ragazzi che fino a 16-17 anni sono considerati grandi promesse, poi si scontrano col poco coraggio di tecnici e presidenti che sanno bene che un portiere argentino o peruviano riempie la bocca dei tifosi per tutta l’estate, mentre un giovane italiano sarebbe bersaglio di critiche al primo errore in una amichevole estiva. Ci vorrebbe calma e sangue freddo, convinzione e coraggio per lanciare certi giovani alla ribalta della serie A, anziché mandarli in prestito in improbabili campi di C. D’altra parte Buffon fu schierato a 17 anni in Parma-Milan, non dimentichiamolo…. - articolo letto 1298 volte