Presenti via etere o dal vivo, il boato di Marassi nei primi 5' di gioco rende l'idea di quando sia complicato, per qualunque squadra, andar a giocare nella tana dei Grifoni. Non per altro l'inizio gara è tutto appannaggio del Genoa; il Catania vien fuori progressivamente.
Zenga mette di canto ogni paura; nello stesso stadio dove la Sampdoria, col 3-0, aveva mandato in crisi il 4-4-2 etneo, facendo ritenere più consono un modulo ad unica punta, decide di inserire 3 terminali offensivi e manda così un preciso messaggio alla squadra “qui difendersi è inutile” , ed i giocatori reagiscono benissimo, complice anche qualche assenza di rilievo nello schieramento del Genoa, che a prescindere dagli individualismi, comunque, non riesce davvero a proporre gioco né a rendersi pericoloso.
Dopo un primo tempo col Catania bravo ad irretire il Genoa, ed a proporsi in avanti con una certa pericolosità grazie ai guizzi di un Paolucci al limite dell'imprendibile, al ritorno dagli spogliatoi il Genoa conferma la tendenza a decidere le sue gare nei secondi 45'. La formazione di Gasperini pigia sull'acceleratore ma è ancora una volta bravo, il Catania, a mantenere alta la difesa , mettere in fuorigioco Milito, e chiudere ogni varco sugli esterni, dove Capuano ricorda a tutti quali siano i fondamentali base per un esterno sinistro (vince il 73% dei contrasti , cross per Martinez, che non mette dentro per un soffio, gioca con assoluta precisione oltre il 70% dei palloni), mentre Silvestre fa quel che può, andando a volte in sofferenza, come quando anziché portare Milito sul fondo gli concede l'interno, pasticciando con Baiocco che ingenuamente, invece di far muro , si lancia in scivolata, mandando all'uno contro uno i due argentini.
Di Jankovic e Sculli , esterni offensivi a sostegno di Milito, ce ne si ricorderà solo leggendo il tabellino, e questo è senza dubbio un merito del Catania, non essendo quei due dei cosiddetti “novellini”.
L'attenzione difensiva migliora in qualità, ma resta subordinata alla quantità, sia Terlizzi che Stovini si rendono protagonisti di interventi strepitosi (soprattutto il difensore romano, che spesso eccede in finezze per puro autocompiacimento) ai quali alternano “vuoti” pericolosissimi, dai quali nascono tutte le occasioni più ghiotte per il Genoa, compresa traversa di Bocchetti e goal di Milito , quando sono due i giocatori del Genoa a staccare di testa, disturbati solo dalla reciproca presenza, e propiziare con la carambola che ne segue il tap-in dell'1-1.
“Mister Incredibile” è Davide Baiocco, ancora una volta, vince oltre l'80% dei contrasti e riesce a scambiare coi compagni con una media precisione di oltre l'86% , come se non bastasse mette al centro il cross che porta alla rete dello 0-1. È tutto il centrocampo a girare bene, Carboni , che commette il solo errore di farsi ammonire già nel primo tempo per uno stupidissimo fallo di mano, volontario, agisce con autorità imponente, sradica palloni agli avversari come fosse “mietere il grano”, dei 60 passaggi effettuati oltre l'86% sono d'assoluta precisione, l'unico a giocarne di più, 66, è Mascara , il cui coefficiente di precisione si ferma al 77%.
Martinez , oltre il goal, è poco altro. Ad “Uru”, come lo chiama Zenga, manca la velocità d'esecuzione nella giocata che l'anno scorso, al Massimino, fece impazzire il povero Criscito , apparso adesso un gigante. Solo giocando con costanza riuscirà a recuperare la forma, il Catania potrà aspettarlo, ma non per molto, come nel caso della sostituzione, mancata, quando Irrera decide di lasciarlo in campo (toglie Paolucci) per poi sostituirlo con Spinesi a pochi minuti dalla fine, quando né la partita né Spinesi stesso posso riservare alcunché di nuovo.
L'uomo in più mette alle corde il Genoa, che stenta a ritrovare equilibri e compattezza, bravo il Catania ad affondare i colpi, alla terza occasione arriva il goal di Martinez, che ha però l'effetto contrario a quello atteso, i rossazzurri s'inibiscono e fan crescere il Genoa fino a fargli sfiorare le vittoria. Tanto che, se i rossazzurri mantengono con ampio margine supremazia in possesso palla e vantaggio territoriale, la percentuale di pericolosità in area premia il Genoa; da osservare come il Catania propone il 77% delle sue offensive per linee centrali. Genoa - Statistiche - Catania
43
Possesso Palla (%)
57
1
Gol
1
535
Palle Giocate
597
44,31
Supremazia Territoriale (%)
55,69
59,8
Protezione Area (%)
47,2
52,8
Attacco alla Porta (%)
40,2
44,3
Pericolosità (%)
39,2
3
Tiri In Porta
1
6
Tiri Fuori
3
2
Tiri Respinti
3
1
Pali e Traverse
0
7
Fuorigioco
3
5
Corner
5
22
Cross
18
17
Dribbling
17
343
Passaggi
456
77,5
Passaggi Positivi (%)
78,9
50
Passaggi Lunghi (%)
41,6
60
Contrasti Vinti
46
56,6
Contrasti Vinti (%)
43,4
19
Falli Subiti
14
1
Ammoniti
4
1
Esplusi
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