Poco da commentare sponda Inter, la gara è un monologo rossazzurro dove gli unici sprazzi di Inter, le due reti, vanno analizzate su sponda rossazzurra perché frutto di errori macroscopici.
Quando Cruz scappa a Capuano, fortunosamente, il rimorchio di Stankovic in area non è seguito da nessun centrocampista e la difesa è incantata a guardar il pallone anziché chiudere la diagonale che porta davanti a Bizzarri. Difficile stabilire a chi toccasse, ma perdere un giocatore di quel livello equivale 99 volte su 100 a subire goa. Passino le occasioni in dribbling di Ibrahimovic, lasciato all' 1 vs 1 per ovvie esigenze tattiche che costringono il Catania, in svantaggio, a spingere di più concedendo qualcosa in contropiede.
Il vero grande errore avviene sullo 0-2, completamente sbagliato il movimento di Silvestri che tiene in gioco Ibrahimovic , in quelle situazioni bisogna esser decisi, o si guarda l'attaccante e lo si segue, o si sale insieme a Stovini, che detta i movimenti del fuorigioco, la via di mezzo, 99 volte su 100 porta al goal.
Ed è 0-2, fine dell'Inter. Tutto il resto è Catania, ed è un grande Catania, che sciupa con Mascara il pallone dell'1-1 a termine di primo tempo, recrimina per un goal regolarissimo, annullato in stile “Benedetti”, e per le innumerevoli occasioni avute, non ultimo il palo pieno centrato da Mascara. L'Inter deve coprirsi per non prenderle, Mourinho getta nella mischia Maxwell , sulla destra si soffrono troppo le incursioni di Baiocco, Silvestre e Martinez, mentre a destra Maicon è inebetito, e ben arginato da Capuano , che non gli da' campo, fino a spazientirlo.
Bloccate le fonti di gioco, ai nerazzurri non resta che lanciare il pallone in avanti sperando in Ibrahimovic, questo lo schema per tutti e 90', in 10 o in 11. E dire che all'espulsione di Muntari, con quel modulo che sembrava tanto spregiudicato, il Catania si ritrova, inaspettatamente, sistemato nel miglior modo possibile, dimostrazione ne sono le tante azioni pericolose che portano al cross dal fondo con l'inserimento centrale di almeno 4 giocatori ed il sostegno fuori area di altri 2. Cambiasso blocca davanti la porta la rete di Morimoto, Paolucci (in fuorigioco non segnalato), non si fida del sinistro e, cincischiando, finisce per concludere addosso ad Julio Cesar.
Più che offensivi, il modulo di Zenga, gioco-forza, prevede un traquartista, Mascara a sostegno di due punte, Paolucci e Morimoto, con Martinez adattato ad esterno di centrocampo ma concretamente un mix tra rifinitore, punta aggiunta e ruoli vari non meglio interpretabili (che torna raramente indietro). Una forzatura imposta dall'assoluta assenza di alternative “utilizzabili”, tanto che quando l'uruguayano non ce la fa più il cambio naturale avviene con D'Amico, un ragazzo della Primavera. Lo stesso dicasi per la fascia destra del campo, Silvestre non sfigura, ma al costo, caro, di adattare Silvestri centrale, a questo dovrà ovviare il mercato, riportando ognuno al suo ruolo di competenza.
Dopo un finale di primo tempo incandescente, con pressione incredibile davanti alla porta di Julio Cesar (con almeno 2 occasioni rete nitide), al ritorno dagli spogliatoi l'Inter si chiude meglio ed il Catania non riesce a trovare la stessa verve tambureggiante, la stessa velocità che l'aveva resa pericolosa sul finire della prima frazione. Segnare prima del duplice fischio avrebbe significato un'altra partita.
Non smettono mai di crederci né Baiocco né Mascara, il resto della squadra col tempo scende di tono, Paolucci spende tantissimo, viene sostituito da Spinesi, più per passerella, ma è oggettivamente, anche questa, l'unica sostituzione possibile. Si pagano più le assenze in panchina che in campo, dove i giocatori danno tutto, spremendosi all'osso. Baiocco disputa la sua miglior partita per intensità, reggendo il centrocampo insieme a Silvestre (sempre molto staccato dalla linea difensiva) e Tedesco, pensate che inanella una serie infinita di passaggi, 78 (fino alla scorsa gara non ci s'arrivava in due), con precisione del 91,05% , 7 contrasti vinti (77%), 3 dribbling tutti riusciti, 2 cross su 5 a bersaglio.
Una partita chiusa sullo 0-2 da' sentore di una gara senza storia , ed il Catania ha scritto tanto di suo pugno, tanto da meritare quel che i giornali non le riconosceranno, la forza d'aver annichilito l'Inter, d'esser riuscita a mettere in difficoltà la squadra che in Italia può vantare lo Scudetto del Campionato, del Monte Ingaggi, e del conto in Rosso. La differenza che insiste, tra risultato e meriti , è la discrepanza che il Catania dovrà colmare facendo ancor di più di quanto non gli sia chiesto, oggi.
Catania - Statistiche - Inter
56
Possesso Palla (%)
43
0
Gol
2
597
Palle Giocate
511
59,4
Supremazia Territoriale (%)
40,6
55,4
Protezione Area (%)
59
41
Attacco alla Porta (%)
44,6
46,6
Pericolosità (%)
52,6
4
Tiri In Porta
5
9
Tiri Fuori
8
8
Tiri Respinti
1
1
Pali e Traverse
1
7
Fuorigioco
2
8
Corner
5
39
Cross
15
13
Dribbling
20
415
Passaggi
324
83,13
Passaggi Positivi (%)
79,63
53,33
Passaggi Lunghi (%)
68,52
50
Contrasti Vinti
59
48,87
Contrasti Vinti (%)
54,13
13
Falli Subiti
13
3
Ammoniti
1
0
Esplusi
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