Qualcuno cominciava a definirlo un giocatore in declino, eppure Tommaso non si è mai fermato da quando gioca con la Lazio. Quattro anni sempre a segno senza sosta. Un bomber di razza che si è ripreso dal brutto infortunio rimediato alle olimpiadi e ieri nella pur brutta prestazione della Lazio a Genova ha insaccato la sua rete n. 79 che lo colloca nell'elite dell'attacco biancoceleste che ha fatto la storia. Un ragazzo semplice, che non si è mai montato la testa, che preferisce il sacrificio alla ribalta e l'amore dei suoi tifosi ai soldi di altre squadre. Lui che in carriera ha vestito sempre i colori del cielo, nella Lazio non poteva che essere un predestinato. Le sue doti di calciatore si completano bene con il duo dei fantasisti, due calciatori giovani e di grande talento come Goran Pandev e Mauro Matias Zarate e se col primo l'intesa è ormai consolidata, col folletto argentino non potrà che migliorare nel tempo. L'esplosione a settembre del numero 10 della Lazio doveva essere l'arma in più di quest'anno, ma si sa.. a Roma le malelingue sono sempre dietro l'angolo e quindi la gelosia del centravanti, considerato a torto in declino, verso chi sta prendendo il suo posto nel cuore dei tifosi può diventare un argomento da bar dello sport. Uno spogliatoio spaccato dall'invidia che pregiudica i risultati, rigori contesi e poi sbagliati.. insomma un bel modo per buttare all'aria una stagione. Allora per Tommaso non c'è che un modo: rispondere alle critiche e allo scetticismo sul campo di gioco e riportare la Lazio in Europa, guidando da capitano vero e da attaccante di razza una squadra a volte troppo giovane e ingenua. Siamo sicuri che ci riuscirà, perchè è giocatore serio e uomo vero. - articolo letto 354 volte