Storia del Tour de France: dall'ultimo tour dei pioneri alla gloria italiana con Bottecchia
1914 L’ULTIMO TOUR DEI PIONIERI - Nel 1914, alla vigilia della Grande Guerra, il Tour è vinto ancora dal belga Thys che
consolida la sua fama dominando la gara dal principio alla fine, sebbene alla
penultima tappa, per cambio ruota, sarà penalizzato di 30 minuti. Molti corridori
dovettero abbandonare la corsa a causa della mobilitazione generale proclamata per
l'inizio della prima guerra mondiale. Thys precedette in graduatoria il francese Henri
Pellissier di 1 minuto e 50. 1919 LA CORSA SI TINGE DI GIALLO - Il 1919 è l’anno in cui viene introdotta la famigerata Maglia Gialla, destinata a
rappresentare il Tour de France. Eugene Cristophe si stava avviando a vincere la corsa
ma a solo due tappe dal termine ruppe la forcella quando aveva oltre 28 minuti sul
secondo. La maglia gialla gli venne strappata dal belga Firmin Lambot. L’Italia vinse 2
frazioni con L. Lucotti. Fra i protagonisti spicca il 2° classificato Alavoine, vincitore di 6
tappe. 1920 THYS REALIZZA IL TRIS - Non è stato un Tour particolarmente spettacolare, per via del belga Thys che “ammazza” la
concorrenza. Alle sue spalle, distanziato di quasi 1 ora, si piazza il connazionale Hector Heusghem.
Sono ben 7 i belgi classificati ai primi 7 posti, un preludio ad una futuro epopea dei fiamminghi, da
Lambot a Merckx passando per i fratelli Maes, senza omettere i velocisti del
calibro di Van Looy e Steels. 1921 UN LEONE DI NOME SCIEUR - Anche l’edizione del ’21 non fu particolarmente accattivante, visto che il belga
Leon Scieur dominò praticamente dall’inizio alla fine senza tentennamenti.
L’Italia si fece onore vincendo soltanto 1 tappa con il solito Lucotti.
1922 UN CORRIDORE FORTUNATO ED..UN GAY - Il Tour di quest’anno fu vinto in modo rocambolesco dal belga Firmin Lambot (36enne, il più vecchio
vincitore) dopo le disavventure capitate ai francesi Christophe ed Alavoine, vittime di forature e
rottura di bici. Lambot d’ora in avanti sarà per tutti “Il fortunato”. Il belga Thys in questa edizione si
aggiudicò 5 tappe. L’Italia vinse una tappa con un certo Gay...
1923 HENRI PELISSIER RIPORTA LA FRANCIA IN AUGE - Henri Pélissier fu il vincitore del Tour 1923 e seppe approfittare di una
caduta di Alavoine che sembrava destinato a vincere la Gran Boucle.
Bottecchia, 2°, è il primo italiano ad indossare la maglia gialla (6 giornate). In
quell’edizione Bottecchia vinse anche 1 tappa. Henri ovvero La Corda come
era chiamato il maggiore dei fratelli Pelissier di Parigi (anche Fransis
Pelissier e Charles Pelissier furono professionisti), è senza dubbio uno dei
ciclisti più importanti della storia del ciclismo e soprattutto uno dei campioni
più grandi dell'era eroica del pedale. Nel maggio 1935, durante l'ennesimo
litigio, venne ucciso dalla propria amante, Camille Tharault, ventiseienne.
Curiosamente venne colpito a morte dalla stessa pistola con cui sua moglie, Léonie, si era suicidata
due anni prima. 1924 GLORIA ITALIANA CON BOTTECCHIA - Oltre ad essere uno dei più grandi ciclisti di sempre Bottecchia è stato il primo italiano a vincere il
Tour de France, nel ’24, mostrando uno strapotere assoluto, dominando la kermesse dall’inizio
all’ultimo gong. Bottecchia, vincitore di 4 tappe, indossò la maglia gialla per tutti i 15 giorni,
precedendo alla resa dei conti il lussemburghese Frantz (che di certo non era una mezza cartuccia) di
35’16’’. C’è da dire, comunque, che il favorito Henri Pelissier, dopo la 3^ tappa si ritirò per
protestare contro il regolamento. L’Italia in quella favolosa edizione si
aggiudicò una tappa anche con Giovanni Brunero, il quale, nell'epoca
del "ciclismo eroico", nonostante il periodo fosse dominato in Italia
dalle gesta dei due grandissimi, Alfredo Binda e Costante Girardengo,
riuscì a ritagliarsi un considerevole spazio cogliendo diverse
affermazioni prestigiose. Morìrà nel 1934, dopo aver compiuto da
poche settimane 39 anni, a causa di un male incurabile. - articolo letto 482 volte