Storia del Tour De France: dall'arrivo del re Indurain, ad un Armstrong senza rivali
1991 L’ARRIVO DI UN RE, INDURAIN
Il ’91 è l’anno della ribalta per Indurain che sopisce subito le ambizioni della concorrenza,
Chiappucci compreso. Il navarro della BANESTO sembra una
fotocopia di Anquetil: domina a cronometro per poi difendersi in
salita. Notevolissime erano le sue doti atletiche, come ad esempio i
28 battiti al minuto che registrava a riposo. Alla fine trionferà con
3’36’’ su Bugno e 5’56’’ su Chiappucci. L’Italia stabilì un primato
nazionale di rilievo vincendo consecutivamente 5 tappe, nell’ordine
con Chiappucci,
Cenghialta, Argentin,
Lietti e Bugno. 1992 INDURAIN
CONCEDE IL BIS
Anche il ’92 sara un
monologo noioso a
firma di Miguel
Indurain che precederà
sul traguardo dei Campi Elisi Chiappucci (ancora
lui!) di 4’35’’ e Bugno di oltre 10 minuti. Gli azzurri
vinsero 3 tappe con Bontempi, Chiappucci e Chioccioli.
1993 INDURAIN, E SONO 3!
Nel ’93 Indurain realizza il tris e agli avversari non resta
che ammirare questo campione che non si scompone più
di tanto. L’Italia vince 3 tappe con Cipollini, Roscioli e
Chiappucci. Indosseremo la maglia gialla 2 volte con
Cipollini. 1994 INDURAIN CALA IL POKER
Si affaccia sulla scena un certo Marco Pantani che comunque non andrà oltre il 3° posto, dietro il
lettone Ugrumov ed il solito Indurain, giunto a 4 Tour consecutivi. Noi vinceremo 4 tappe con Minali,
Bortolami, Poli e Conti. Indosseremo la maglia gialla per 2 giornate con F.Vanzella. 1995 INDURAIN, CINQUE IN FRANCESE
Indurain è il primo corridore a vincere il Tour 5 volte consecutive. La sua vittoria storica purtroppo
passa in secondo piano a causa di una disgrazia. La 15° tappa tra Saint-
Girons e Cauterets è vinta da Richard Virenque in fuga, ignaro della
tragedia che si consuma nel gruppone: il ciclista italiano Fabio Casartelli,
coinvolto in una caduta nella discesa del Portet d'Aspet, colpisce una
barriera di protezione e muore nonostante il trasporto d'urgenza in
elicottero verso un ospedale a Tarbes. Il giorno successivo, dopo un
minuto di silenzio, parte la 16° tappa che viene neutralizzata: in un mesto
trasferimento, il gruppo rimane compatto e a bassa andatura; al
traguardo passano tenendosi per mano tutti i ciclisti della MOTOROLA,
squadra di Casartelli. Fra gli italiani, Ivan Gotti tiene la maglia gialla per
due giorni. Marco Pantani vince due tappe in salita e la maglia bianca.
Mario Cipollini e Fabio Baldato vincono rispettivamente due e una tappa allo sprint. 1996 QUEL TOUR RIMASTO MORALMENTE VACANTE…
Il Tour ’96, con Indurain sul viale del tramonto, viene vinto dal
32enne danese Bjarne Riis con 1’41’’ su Ullrich e 4’37’’ su
Virenque. L’Italia si aggiudica 3 tappe con Cipollini, Podenzana e
Baldato. Dopo 11 anni avviene quello che non ti aspetti, il
clamoroso colpo di scena degno di un film: in una conferenza
stampa del 25 maggio 2007 la maglia gialla finale, Bjarne Riis, ha
ammesso di aver fatto uso di EPO per vincere la corsa a tappe. Il 7
giugno 2007 il Tour de France, attraverso le dichiarazioni del
portavoce della corsa, Philippe Sudres, fa sapere che non intende
considerare più Bjarne Riis quale vincitore dell'edizione 1996. Il
titolo dovrebbe essere attribuito al tedesco Jan Ullrich, peraltro
anch'esso sotto inchiesta per doping. Tuttavia il 4 luglio 2008,
l'organizzazione del Tour, nella persona di Philippe Sudres fa
retromarcia e riassegna a Riis la vittoria del tour poiché essendo
passati più di 10 anni al momento della confessione il reato era
prescritto. Certo che in questa storia la credibilità di tale sport va
a farsi benedire… 1997 NASCE UNA STELLA, JAN ULLRICH
Jan Ullrich è il primo tedesco ad aggiudicarsi la corsa gialla. Ullrich
precederà Virenque di 9’09’’ e Pantani di 14’03’’. L’Italia vinse 7 tappe: 2
con Cipollini, Minali e Pantani, 1 con Traversoni. Si pensa che Ullrich
possa aprire un ciclo alla Indurain, ma la realtà sarà diversa… 1998 UN PIRATA ALLA CONQUISTA DELLA FRANCIA; L’ITALIA IN PARADISO DOPO 33
ANNI!
Impresa d’altri tempi del “pirata” Marco Pantani che riporta in Italia la Gran Boucle dopo un
digiuno insopportabile durato oltre trent’anni, 33 per la precisione. Il campione romagnolo, dopo
mille e una
vicissitudini, era
reduce dalla prima
corsa a tappe
portata a casa da
trionfatore, il Giro
d’Italia. Pantani è
un corridore con
grandissime doti di
scalatore ma con
grossi limiti a
cronometro che gli
impediscono di
sperare nel trionfo al
Tour. Difatti nella
1^ tappa a
cronometro rimedia
oltre 4’ da Ullrich,
scivolando in
classifica a circa 5 minuti dallo stesso tedesco. A Plateau de Beille però il pirata vince la tappa con
1’40’’ su Ullrich, riaprendo leggermente i giochi. Nella 15^ frazione si attraversa il Galibier e lì
Marco compie la più grande impresa degli ultimi anni: a 50 km dall’arrivo va in fuga sotto la pioggia
con un ritmo irresistibile per chiunque e, fra due ali di folla in visibilio come non mai, arriva a Les
deux Alpes con 8’57’’ su Ullrich: Pantani -incredibile ma vero- è la nuova maglia gialla grazie ad un
vantaggio di 5’56’’ sul campione 1997. Il divario resta tale sino all’ultima cronometro, terreno fertile
per il ciclista Telekom, tallone d’Achille per il pirata di Cesenatico. Pantani perderà 2’35’’ (3° posto)
da Ullrich e così riuscirà a vincere la corsa gialla, realizzando l’accoppiata leggendaria col Giro,
secondo italiano a riuscirci dopo Coppi. Un’impresa di proporzioni epiche se si considera il fatto che
Pantani è uno scalatore puro negato nelle gare contro il tempo. Si ha la sensazione che si sia aperta
una nuova era: l’era di Pantani, appunto. Ma il futuro ci riserverà tanta amarezza, come avremo
modo di vedere…Il tour del ’98 ci vide vincere 6 tappe, 2 con Cipollini, 2 con Pantani stesso, 1 con
Massi ed 1 con Nardello. Indosseremo la maglia gialla in 6 occasioni, solo con Pantani. Il Tour del ’98
sarà ricordato anche per altro: l’affaire Festina sconvolge la gara e l'opinione pubblica: la scoperta di
vari prodotti dopanti in possesso del medico della squadra francese causa l'esclusione immediata di
questa, cui appartengono Richard Virenque, Laurent Brochard e Alex Zülle. La squadra TVM è
tenuta sotto controllo. Uno sciopero dei corridori provoca quindi l'annullamento della tappa tra
Albertville et Aix-les-Bains. Il direttore Jean-Marie Leblanc riesce comunque a mediare e a salvare
questa edizione.
Approfondimenti su Pantani: clicca qui 1999 SEMBRAVA UN CAMPIONE PER CASO, INVECE…
Al Tour del ’99 non prenderanno parte i due protagonisti della scorsa edizione, Pantani (sotto shock
dopo lo scippo subito al Giro ’99) e Ullrich, in odore di doping. In un Tour senza campioni ed
addolcito in funzione antidoping, esce un vincitore senza grandi pretese, Lance Armstrong, che ai più
sembra un vincitore di transizione in attesa del ritorno di Pantani e Ullrich. In verità sarà soltanto il
1° di una serie sterminata di vittorie: ne conquisterà 7 battendo ogni record. Nella realizzazione di
tale primato Armstrong (scampato da poco ad un tumore maligno) sarà agevolato dall’assenza di veri
campioni, è vero; dai percorsi realizzati ad hoc per esaltarne le qualità di cronoman; dalla
preparazione mirata a competere solo al Tour (snobbando sistematicamente Giro e Vuelta); ma se
Armstrong ha vinto 7 Tour vuol dire che è stato un campione con C maiuscola. In quel Tour l’Italia si
fece onore vincendo 7 tappe: 1 con Commesso, Mondini e Guerini; 4 consecutive (record italiano) per
il grandissimo velocista Mario Cipollini: re leone vinceva le ultime tappe al Tour (in totale ne vanta
12, eguagliando il record italiano di Bartali); in seguito, infatti, non vi prenderà quasi mai parte: nel
2000 per infortunio, nel 2001, 2002 e 2003 per il diniego degli organizzatori, forse invidiosi del suo
strapotere. 2000 ARMSTRONG E’ SENZA RIVALI
Il Tour del 2000 è infiammato dal ritorno di
Marco Pantani, il campione italiano più amato ed
osannato di sempre. Pantani alla 1^ tappa
montuosa va in crisi: è lo spettro di se stesso e
perde già 10’34’’ dal texano Armstrong, lanciato
verso il bis. Tuttavia sul Monte Ventoso (11^
tappa) il Pirata regala delle forti emozioni ai
propri tifosi, affrontando l’ascesa del monte spalla
a spalla col campione americano; Pantani vincerà
in volata su Armstrong stesso: la classifica non ha subito lo scossone sperato ma Marco è tornato
quello dei bei tempi, o quasi. Alla 15^ tappa Pantani concede il bis, stavolta in solitario, rifilando ad
Armstrong 50’’. Sarà l’ultimo acuto in carriera di Pantani che ben presto discenderà negli inferi della
propria psiche, ed il tutto culminerà con la sua morte avvenuta nel 2004 a soli 34 anni. Sono state
diverse le cause del suo oblio; la sospensione al Giro ’99, i sospetti sul doping, l’ennesima
disavventura capitatagli al Tour in questione, dove sarà costretto al ritiro per gastroenterite, ecc..ma
a mio parere il colpo di grazia glielo diede il patron del Tour Jean Marie Leblanc nel 2003. Pantani
era reduce da un buon Giro d’Italia. A 33 anni non poteva più concedersi rinvii e così dichiarò
esplicitamente che il suo vero obiettivo sarebbe stato il Tour dello stesso anno, per consacrare il suo
ritorno (seppur al 50%) in auge. Leblan però, per il 3° anno consecutivo, gli negò questo piacere. Da
quel momento Pantani iniziava lentamente a morire. Tornando al Tour, Armstrong come da copione
vinse il Tour con 6’02’’ su Ullrich e 10’04’’ su Beloki. Gli azzurri vinceranno 5 tappe (Pantani 2,
Bettini, Commesso e Zanini 1) ed indosseranno la maglia gialla 4 volte con Elli. - articolo letto 806 volte