Biografie Ciclisti da Leggenda: Gino Bartali (ITA)
Eccoci adesso a Gino Bartali, corridore fantastico che dal punto di vista sportivo se vogliamo è stato ancora più bravo e sfortunato di Coppi. Nel corso della sua
carriera, infatti, Gino, oltre a subire
infortuni di grave entità e disgrazie, come
la morte del fratello a soli 19 anni
(investito da un auto contromano
durante una gara), dovette restare fermo
oltre un lustro a causa della Guerra, che
lo privò dei migliori anni della gioventù.
Bartali fra il settembre 1943 e il giugno
1944 si adoperò in favore dei rifugiati
ebrei, compiendo numerosi viaggi in
bicicletta dalla stazione di Terontola-
Cortona fino ad Assisi, trasportando
documenti e foto tessere nascosti nei tubi
del telaio della bicicletta affinché una
stamperia segreta potesse falsificare i
documenti necessari alla fuga di ebrei
rifugiati. Si calcola che in questo modo
Bartali abbia protetto l'esistenza di circa
800 ebrei. Ricercato dalla polizia fascista
sfollò a Città di Castello, dove rimase nascosto da parenti ed amici cinque mesi.
Quando si ritornò alla vita civile Bartali era ormai vecchio, ciononostante riuscirà a
prendersi qualche soddisfazione come poi vedremo. Bartali, come già scritto,
infiammò l’Italia del pedale fra la fine anni ’30 e l’inizio del Dopoguerra non solo
per le sue imprese (che furono sterminate, impossibili da ricordarle tutte in questa
sede) ma anche per il dualismo creatosi giocoforza con Fausto Coppi, un altro
superman della bicicletta. Bartali vinse fra l’altro 3 Giri d’Italia (17 tappe e 50
maglie rosa), 2 Tour de France (12 tappe -record italiano - e 23 maglie gialle), 2
C.Zurigo, 4 Sanremo, 3 Lombardia ed altrettanti titoli italiani. Bartali realizzò il suo
capolavoro assoluto nel Tour del 1948
(leggi l'articolo) quando a 34 anni (età
improponibile per l’epoca) bissò a distanza di 10 anni il successo alla Gran Boucle
del ’38. Bartali riuscì a recuperare tantissimi minuti da Bobet e fra l’incredulità
generale salì sul gradino più alto del podio. Tuttora è la più grande impresa nella
storia del ciclismo. Un’impresa che travalica lo sport stesso. Bartali in quel Tour vinse
anche 7 tappe, un record (sinora tale) per un italiano. Il più grande scalatore di
sempre (130 vittorie in toto) si è spento per cause naturali il 5 maggio 2000. - articolo letto 358 volte