Quando il Milan gioca da Milan c'è davvero poco da fare, qualunque sia il nome della squadra che abbia la sfortuna di trovarselo di fronte. A farne le spese, capendo questa regola non sovvertibile, è stato il Catania, sovrastato sotto ogni aspetto dall'irresistibile condizione fisica dei rossoneri , che hanno dato spolvero di ogni loro pregio, riuscendo persino a mascherare ottimamente quei difetti, vedi una difesa in là con gli anni, principali imputati dell'attuale divario di 7 punti dalla testa della classifica.
A vedere le statistiche della partita si comprende come il pallino della gara sia stato, senza eccezioni, sempre in mano del Milan, che ha fatto valere le già celebrate doti dei suoi palleggiatori come meglio non poteva, basta guardare i numeri di Pirlo , che recitano 114 passaggi effettuati con una percentuale di precisione del 91% . Ancelotti disegna trame di gioco fatte di geometrie mnemoniche corroborate da veloci inserimenti nello spazio che il Catania non riesce ad arginare, complice anche un atteggiamento tattico votato più ad aspettare le giocate dei rossoneri invece di andarli a pressare alti, cosa che accade raramente: tutto vantaggio degli ospiti, messi così nelle condizioni di giocare una gara a larghi tratti simile a quelle casalinghe, di San Siro.
È un Catania generoso, ma che non riesce a giocare come sa. Mancano i riferimenti a centrocampo , dove il pallone si vede poco e niente, come dimostreranno possesso palla (66%) e supremazia territoriale clamorosamente favorevole al Milan. I rossoneri prendono l'attrezzo del mestiere e lo tengono tutto per loro, escludendo così il Catania dalla partita, che può solo sfruttare le ripartenze su errori, rarissimi (89,55% dei passaggi rossoneri vanno a destinazione), dei milanisti, o in quelle poche volte che riesce ad avere la meglio nei contrasti a centrocampo, dove Tedesco combina, nei 45' concessigli da Zenga, molto più di quanto non faccia Mascara in più di 80'; al pari di Sciacca meriterebbe la maglia da titolare per il prossimo incontro, sintomo di come oltre il divario tecnico qualcosa sul piano delle motivazioni , ancora una volta, Il Catania ha pagato dazio.
Il Milan inanella quasi il triplo dei passaggi riusciti al Catania e più del doppio di conclusioni verso la porta, Kakà sguscia via , imprendibile, mandando all'aria tutte le disposizioni tattiche dettate in settimana da Zenga, palla al piede c'è davvero poco da fare, a volta non basta nemmeno il raddoppio di marcatura. Caso non è se proprio il vantaggio di Inzaghi passi dal primo vero affondo del brasiliano sulla destra, dove il povero Izco è costretto alla quasi immobilità , tanto che tutta la catena destra di gioco etnea è impegnata per il solo 6% in fase offensiva, e per il 94% in quella difensiva.
Irresistibile Kakà, ma difesa rossazzurra addormentata nei momenti chiave della gara: troppo facile l'assist del brasiliano su Inzaghi , che si ritrova tra due difensori ma col pallone sui piedi e davanti al solo Kosicky per ben due volte, la prima ringrazia, la seconda grazia, merito anche d'una deviazione del portiere slovacco che manda sul palo; in occasione della seconda rete, Kakà ed Inzaghi soli davanti alla linea di porta , senza un marcatore uno, non si può pensare di passarla liscia. Se l'indice di pericolosità del Milan schizza oltre l'80% (ogni discesa un'occasione rete, o quasi) qualcosa evidentemente non ha funzionato nell'intesa difensori - centrocampisti.
Per il Catania sprazzi di gioco e poche occasioni. E dire che al 7' del primo tempo i rossazzurri avrebbero anche potuto centrare il vantaggio, su deviazione di Favalli che centrava il palo. Mascara, pedina dal quale doveva passare il gioco rossazzurro, è fortemente limitato dall'aggressività della mediana rossonera, pochissimi palloni amministrati peraltro a grande distanza dalla zona offensiva lo costringono a servire Morimoto, unico terminale offensivo, solo con lanci lunghi , sui quali i 4 difensori rossoneri hanno sempre avuto gioco facile, facendo valere la maggiore esperienza che, nel gioco aereo, vale ben più dell'esuberanza giovanile.
Relegato alla quasi inattività Morimoto, gli attacchi del Catania si concentrano sul solo Martinez , che dà prova, con la sua velocità, di come l'anziana difesa rossonera patisca accelerazioni e fraseggio stretto, ma i suoi spunti, da soli, non bastano a cambiare l'inerzia di una partita che il Milan ha certamente meritato di vincere. Ultime note positive, nel Catania, la prestazione di Biagianti , altro elemento che non patisce cali di rendimento, o di motivazione che si voglia chiamare, e quella di Kosicky , al suo primo banco di prova impegnativo, che dovrà certo migliorare (soprattutto nelle uscite) ma che per i suoi 22 anni mostra fondamentali che fanno ben sperare per il futuro. Catania - Statistiche - Milan
34
Possesso Palla (%)
66
0
Gol
2
394
Palle Giocate
785
6':54''
Supremazia Territoriale (min)
17':34''
60
Protezione Area (%)
69,2
30,8
Attacco alla Porta (%)
39,8
25,1
Pericolosità (%)
80,8
2
Tiri In Porta
8
4
Tiri Fuori
7
4
Tiri Respinti
4
1
Pali e Traverse
2
1
Fuorigioco
3
1
Corner
12
17
Cross
43
13
Dribbling
9
248
Passaggi
651
73,79
Passaggi Positivi (%)
89,55
59,52
Passaggi Lunghi (%)
77,03
35
Contrasti Vinti
46
43,2
Contrasti Vinti (%)
56,7
10
Falli Subiti
10
2
Ammoniti
2
0
Esplusi
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