Tutto il primo tempo scorre a chiedersi chi, tra Mascara, Llama e Martinez, sia l'attaccante scelto da Zenga per scardinare la difesa viola. Il dubbio viene sciolto solo ad inizio ripresa, quando in campo entra Michele Paolucci , opzione quasi obbligata vista l'indisponibilità di Morimoto, la mancata convocazione di Spinesi, e l'alternativa Falconieri, giocatore di valore ma con poca esperienza per entrare in campo con la squadra sotto d'una rete per di più contro un avversario arcigno in ogni fazzoletto di campo.
Primo tempo ad handicap per il Catania, che fotocopia la prestazione offerta contro il Milan, facendo ben poco per arginare le offensive viola; rispetto a domenica scorsa si vede più di pressing, complice anche la presenza in campo di Tedesco , ma nulla che riesca davvero a mettere in difficoltà la manovra avversaria, che ancora una volta è libera di seguire i canali meglio rodati, come i piedi di Felipe Melo o di Montolivo , entrambi con oltre 40 passaggi effettuati ed una media precisione superiore all'80%.
Se Llama titolare al posto di Sciacca è una scelta opinabile, ma a bocce ferme comprensibile, seguendo il dipanarsi della gara appare molto meno giustificabile non aver risparmiato gli inevitabili fischi del pubblico all'argentino, evidentemente in giornata nera, nerissima, tanto che cento ne pensa ed una ne fa, sbagliata per giunta, passaggi, posizione, contrasti, da dimenticare. Più opportuno, con senno di poi, sarebbe stato risparmiare Carboni , 91% di passaggi riusciti, tenendolo in campo, ed optare per un immediato avvicendamento Paolucci - Llama.
Tante colpe, da dividere salomonicamente, sulla rete dello 0-1, Stovini manca l'anticipo di testa su Gilardino, che spizzica il pallone verso Jovetic, perso da Carboni , che si defila, trovando spazio tra le linee e pressing quasi nullo da parte di Silvestri , che lo lascia libero di tirare dal limite, una staffilata sula quale Kosicky si lancia in ritardo, quel poco che basta perché la sfera vada in rete. Tre tocchi bastano alla Fiorentina per passare in vantaggio. Spreca invece clamorosamente il Catania, sul finire del primo tempo, quando Tedesco conferma l'avversione al goal che non lo abbandona da quando ha messo piede a Catania, a tu per tu con Frey, già a terra, palla a lato sulla sinistra. Poteva essere un 1-1 che avrebbe rivoluzionato la ripresa.
Fischi scroscianti, il Catania che torna in campo per i secondi 45' trova in Paolucci il terminale offensivo che meglio s'adatta alla partita, Martinez e Mascara a volte rifiniscono, altre si inseriscono, il gioco rossazzurro trova la tanto agognata profondità ed inizia ad impensierire Frey; molto attivo l'asse Capuano - Tedesco , col palermitano tra i più volenterosi e propositivi, tanto da esser proprio lui a concludere il maggior numero di volte in porta, avendo le occasioni più ghiotte della partita. Un'ulteriore scossa a favore del Catania è data dall'ingresso di Sciacca , giovane capitano della Primavera, che conferma quanto di buono mostrato a Lecce, personalità, grinta e doti tecniche non indifferenti, tra le quali visione di gioco e precisione nei passaggi, pregevolissimo un filtrante che libera Mascara sul fondo, costringendo Comotto al fallo.
Fiorentina che impensierirà poche volte Kosicky in questa metà di gara ed anzi, soffrirà la ritrovata verve dei rossazzurri, tanto da vedersi costretta ad usare le cattive per fermare le avanzate etnee, due gialli a due difensori, Comotto e Daninelli. Il caldo fiacca la fase finale, un'ingenuità di Sciacca, in disimpegno dentro l'area di rigore, favorisce Zauri, appena entrato, che sigla lo 0-2 finale. Per il giovane etneo un confronto duro con Stovini , il secondo dopo un pallone gestito non con la giusta lucidità a centrocampo; dovrà crescere, ed è sulla buona strada.
Nel complesso, la Fiorentina ha il solo merito d'aver cercato con più frequenza il tiro in porta (anche con soluzioni da fuori), ai numeri il resto dei fondamentali è in sostanziale parità, dai cross ai dribbling, indice d'una attività offensiva quasi equivalente. Paga il Catania nella precisione , solo il 65% dei passaggi effettuati arriva a destinazione, la Fiorentina viaggia invece sul 77%, mentre si conferma in calo la solidità a centrocampo dove, raggiunta quota 37, si è assisto ad un progressivo calo dei contrasti , sia portati che vinti, indice d'una aggressività addolcitasi, un po' troppo. Bravo Prandelli a schierare una formazione molto elastica, il centrocampo a 5 ha soffocato l'intraprendenza di Biagianti, limitato Mascara ad agire meno a ridosso dell'attacco, e favorito la gestione della partita, messasi subito sui binari giusti per i viola con la rete iniziale di Jovetic. Sempre in inferiorità numerica sulla mediana , i rossazzurri hanno stentato a macinare gioco, da qui le difficoltà nel creare occasioni goal con una certa frequenza, e più in generale, nello sviluppare trame di gioco convincenti ed efficaci. Catania - Statistiche - Fiorentina
43
Possesso Palla (%)
53
0
Gol
2
454
Palle Giocate
541
7':43''
Supremazia Territoriale (min)
11':47''
54
Protezione Area (%)
61,2
38,8
Attacco alla Porta (%)
46
24,6
Pericolosità (%)
63,6
2
Tiri In Porta
7
6
Tiri Fuori
4
4
Tiri Respinti
8
0
Pali e Traverse
0
0
Fuorigioco
1
9
Corner
5
33
Cross
33
11
Dribbling
11
260
Passaggi
333
65,0
Passaggi Positivi (%)
77,18
55,36
Passaggi Lunghi (%)
54
54
Contrasti Vinti
55
49,5
Contrasti Vinti (%)
50,4
20
Falli Subiti
19
3
Ammoniti
3
0
Esplusi
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