La 9^ tappa del Giro d’Italia ha lasciato l’amaro in bocca agli italiani per due motivi. Primo perché il successo di tappa è andato a Cavendish con Petacchi (5°) che non ha nemmeno disputato la volata. Poi per la figura che l’organizzazione e la carovana rosa hanno fatto in generale. I ciclisti del Giro d'Italia, infatti, hanno inscenato una protesta. I corridori, con in testa la maglia rosa Danilo Di Luca, hanno a lungo tenuto un'andatura ridotta per poi fermarsi in blocco sulla linea del traguardo all'inizio del sestultimo giro. Il gesto dei ciclisti era mirato a sensibilizzare gli organizzatori delle corse circa le misure di sicurezza in gara.
Dopo una breve interruzione i ciclisti hanno ripreso la tappa ad andatura turistica. "Chiediamo scusa al pubblico - ha detto, a nome del plotone, la maglia rosa Danilo Di Luca - ma oggi non ce la sentiamo di rischiare, perchè il circuito è troppo pericoloso. Continuiamo la tappa, ma non ce la sentiamo di spingere a tutta".
Già la direzione di corsa aveva neutralizzato la tappa su sollecitazione dei corridori, decidendo di non assegnare distacchi e abbuoni per la classifica generale. Polemiche che a seguito di questa decisione non sono lesinate. D’altra parte in questo Giro si è avuta la netta sensazione che i corridori non abbiano avuto sinora gran voglia di pedalare, visto i rendimenti delle tappe appena trascorse. Il gruppo ha sovente lasciato fare, favorendo delle fughe improbabili. Per essere il Giro del Centenario, beh, ci aspettavamo molto di più. E pensare che la tappa odierna era stata programmata per festeggiare la città natale del Giro... - articolo letto 326 volte