Una gara giocata a ritmi piuttosto bassi, ma se la Roma se li vede imposti dalla sua precaria condizione fisica, il Catania se li lascia calzare a pennello per tutto un tempo, cadendo così vittima del fraseggio in cui gli avversari eccellono, da maestri, tanto da andare per tre volte in rete in egual maniera, sempre su azioni insistite, due cross dalla destra, un lob morbido al centro.
Difesa con colpe marchiane, in occasione della prima rete Stovini si lascia uccellare come un bimbo da Vucinic su una palla che lo vedeva in vantaggio di due metri e più: Perrotta s'inserisce indisturbato in area, realizzando una rete come tante viste già, vedi Adailton e Colucci; seconda rete, nessuno segue Vucinic; terza rete ancora un cross dalla destra, dove Silvestre combina poco e male, Perrotta ancora una volta libero di calciare, Terlizzi devia e Kosicky è fuori causa.
Il primo tempo della Roma è tutto un ghirigori di passaggi lungo le fasce, nella prima mezzora è Riise ad essere spremuto, negli ultimi 15' tocca a Cassetti, con Capuano e Silvestre sorpresi anche alla 20^ identica apertura , dall'interno verso le fasce. Zenga si alza, il gioco deve passare dal centro , dove c'è più densità, e si nota con evidenza come, quando ciò avviene, la Roma non riesca a trovare spazi ed anzi, si esponga alle ripartenze del Catania; da manuale quella di Sciacca, pallone recuperato , fatti fuori due avversari, pallone al centro per Morimoto che lascia sfilare alle spalle dove arriva Tedesco, e rete. Tre passaggi, in porta, un'azione magistrale, vanificata due minuti dopo dall'errore difensivo numero due, già narrato.
La rete del 2-1 scuote il Catania, facendogli perdere un po' i sensi, Zenga allora arretra Mascara nel ruolo quasi d'un play-basso , da lui riparte la manovra etnea che s'appoggia in seconda battuta a Sciacca o Biagianti, leggermente più avanzati per scongiurare le discese di Pizzarro e De Rossi che infatti restano sempre a debita distanza dall'area di rigore e, quando si avvicinano, vedi De Rossi, gli effetti sono quelli temuti, un quasi palo ed una quasi traversa.
Mossa vincente quella di passare dal 4-4-2 al 4-2-3-1, nel secondo tempo, con gli innesti di Izco e Llama per Stovini e Sciacca. Silvestre diventa centrale, Izco ne prende il posto da terzino destro, Llama si posiziona a sinistra, largo, come lo è Martinez a destra, entrambi trequartisti, Mascara e Biagianti ad impostare bassi, Tedesco a smistare i palloni sulle fasce o verso Morimoto. Un assetto che giova a tutta la squadra, Martinez, con le spalle coperte da Izco , può esibirsi nei suoi dribbling, Llama vince il confronto con Riise senza problemi, Tedesco risulta ancora più decisivo , e dopo il goal del primo tempo si guadagna la punizione dal limite del 2-3 e serve, sui piedi di Morimoto, l'assist per il 3-3.
Resterà questa una delle gare in cui il Catania inanellerà il maggior numero di tiri in porta, da qualunque posizione i rossazzurri provano la conclusione, tanto da far schizzare in alto l'indice di pericolosità fino al 66% , numeri mai visti, nemmeno in casa, se confrontati poi con la media esterna (22% circa) si ha la dimensione del gran secondo tempo giocato dagli etnei. È pur vero che i romanisti toccano l'88% in pericolosità, equivalente dire difesa inesistente , svagata a dir poco (l'indice rappresenta la percentuale di volte in cui un'azione offensiva costituisce un pericolo per la retroguardia avversaria).
Una volta instradata la gara sui binari dell'intensità, insomma, il Catania fa della Roma un sol boccone, come da impressioni iniziali. La squadra di Spalletti non ragiona più, sbaglia un'infinità di palloni a centrocampo perdendo riferimenti importanti come Totti , Brighi e De Rossi, arginati dalla corsa etnea. Purtroppo, sul finire della gara, cala il Catania e la Roma riprende l'andazzo della prima frazione, lanci sulle fasce, soprattutto a sinistra, dove adesso c'è Menez , fresco, che va a vedersela con Izco. L'argentino è bravo a chiudere in molte occasioni ma, al 92', ingenuamente atterra il francese anziché accompagnarlo sul fondo, da lì la punizione sulla quale tanto grande è l'errore di Kosicky quanto quello della retroguardia, che si perde Panucci, specialista sui calci piazzati molto più di quanto non lo sia il Catania che, con tanto di preparatore apposito, chiuderà questo campionato con più reti subite che fatte su palle inattive. Roma - Statistiche - Catania
55
Possesso Palla (%)
45
4
Gol
3
602
Palle Giocate
451
13':04'
Supremazia Territoriale (min)
7':27''
60,3
Protezione Area (%)
48,6
51,4
Attacco alla Porta (%)
39,7
88,3
Pericolosità (%)
66,9
19
Tiri In Porta
15
8
Tiri Fuori
7
2
Tiri Respinti
1
0
Pali e Traverse
0
1
Fuorigioco
2
6
Corner
5
34
Cross
18
20
Dribbling
22
482
Passaggi
340
86,10
Passaggi Positivi (%)
77,35
79,45
Passaggi Lunghi (%)
51,56
57
Contrasti Vinti
49
53,77
Contrasti Vinti (%)
46,23
20
Falli Subiti
8
1
Ammoniti
2
0
Esplusi
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